Celebrata ieri, nella parrocchia di San Bernardino fuori le Mura, la Giornata diocesana del Ringraziamento, promossa dalla Commissione per la Pastorale sociale e del lavoro coordinata da Angelo Marazzi che ha portato un suo saluto. Buona la partecipazione delle organizzazioni degli agricoltori, con in testa quelli dell’Unità pastorale che ha ospitato quest’anno la significativa festa. Presente anche il Parco del Serio, con il suo presidente Basilio Monaci, mentre non sono mancati il presidente della Provincia Paolo Mirko Signoroni, il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi e il presidente dell’Area Omogenea Cremasca, Gianni Rossoni.
Dopo il ritrovo dei partecipanti e dei mezzi agricoli sul sagrato, la giornata è iniziata con la santa Messa, presieduta dal vescovo Daniele affiancato dal parroco don Lorenzo Roncali, dall’assistente della Coldiretti don Ezio Neotti e dal diacono permanente Antonino Andronico.
L’omelia del vescovo Daniele
Nell’omelia monsignor Gianotti, commentando il brano del Vangelo con la parabola delle vergini sagge e stolte invitate a vegliare e a essere pronte per l’arrivo dello sposo, ha posto l’accento su quello che ha definito “l’atteggiamento giusto”: quello di “prepararsi per tempo nella costruzione quotidiana di quegli atteggiamenti, di quelle scelte, che poi ci permettono di rispondere nel modo migliore anche alle emergenze”. Come per le vergini sagge, che hanno l’olio necessario per non far spegnere le lampade, il messaggio è chiaro: “Non è la quantità che conta, ma piuttosto ciò che si prepara sul lungo tempo. Perché l’olio arriva alla fine di un cammino lungo, non lo ottieni in quattro e quattr’otto: devi piantare gli ulivi, aspettare che entrino in produzione (e ci vuole qualche anno) e poi raccogliere le olive, spremere… È nel corso di una vita, insomma, che ci si prepara; è costruendo giorno per giorno quegli atteggiamenti, quello ‘stile di vita’ che poi ‘tiene’ anche nei momenti di emergenza, anche di fronte a prove e difficoltà”.
Il Vescovo ha quindi definito meglio gli atteggiamenti e gli stili di vita, che noi cristiani possiamo imparare da Gesù che ce li trasmette nel Vangelo. Nel contesto della Giornata del Ringraziamento ne ha quindi sottolineati due. “Il primo – ha detto – è appunto quello del ringraziamento, la capacità di ‘rendere grazie’: non solo, cioè, di ‘dire grazie’, ma di ‘rendere grazie’, che vuole dire di vivere riconoscendo il dono che è alla base della nostra vita; il riconoscere che veniamo da Dio, che siamo frutto del suo amore, che ci riceviamo da Lui in ogni cosa. Se siamo consapevoli che ‘tutto è dono di Dio’, impariamo più facilmente anche il secondo atteggiamento, che prendiamo dal tema del Messaggio che i Vescovi italiani hanno preparato per questa Giornata del Ringraziamento: Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura. Può sembrarci un titolo un po’ tecnico, ma le parole dei Vescovi aiutano subito a capire meglio di cosa si tratta: si tratta della fraternità, che è un ‘pezzo’ essenziale dell’insegnamento di Gesù, da applicare anche al lavoro, ma che vale per tutta la vita”.
Al termine della Messa – con all’offertorio il dono dei prodotti della terra – la benedizione dei trattori in piazza e poi un rinfresco offerto dal gruppo locale degli agricoltori e dell’oratorio.