Pace. Per sindaco e M5S “una cosa seria”. In mezzo alla polemica

Pace Medio Oriente
Foto ANSA/SIR

La pace “è una cosa seria”. Ne sono convinti i Cinque Stelle e il sindaco Fabio Bergamaschi. Ma i toni del confronto sono polemici, quasi un paradosso visto il tema. Eppure. “Passando davanti al nostro palazzo comunale abbiamo notato che alla finestra dell’ufficio del sindaco spicca per la sua assenza la – un tempo – tanto dibattuta ‘bandiera della pace’”. Come mai? Gli obiettivi per cui era stata esposta sono stati raggiunti e quindi ora è superflua? Non entrava sufficiente luce in ufficio a causa di essa? O forse è andata persa in lavanderia? Oppure il sindaco ha deciso di essere coerente con la linea del suo partito, che appoggia convintamente il perdurante invio di armi e che in Europa si è trovato concorde nel votare il regolamento Asap per finanziare l’industria militare con 500 milioni del Pnrr sottraendoli di fatto a progetti per la sanità, l’istruzione o la transizione energetica”? Pronta la replica a queste affermazioni dell’altro giorno dei Cinque Stelle da parte del sindaco Fabio Bergamaschi.

“Da non credere”

“Ho strabuzzato gli occhi e ho dovuto rileggere: questo è davvero ciò che pubblicamente, con un comunicato, il Movimento 5 Stelle mi chiede oggi. Da non credere. Avevo esposto sul balcone del mio ufficio la bandiera della pace con l’avvio della guerra in Ucraina, pensando d’interpretare un messaggio universale, in cui chiunque non sia un barbaro o un guerrafondaio possa trovare un denominatore comune di riconoscimento, al netto dei significati, dei metodi e degli approcci che ciascuno può dare alla pace, al suo raggiungimento e al suo mantenimento tra i popoli. In giornate drammatiche come queste, con il conflitto che si infiamma anche in medio oriente quel vessillo colorato ha certamente ancor più senso di essere esposto”, afferma il primo cittadino.

Domande per i grillini 

La bandiera esposta in Comune

“L’ho rimosso, tuttavia, per farlo lavare, ritenendo che non fosse dignitoso mantenerlo lordato dal guano dei piccioni. Stessa sorte toccata peraltro alla bandiera dei Comuni Sostenibili. Nel mentre altre insegne (la bandiera dei Comuni ciclabili di Fiab e lo striscione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze) hanno trovato spazio sui balconi del mio ufficio, destinati a lasciarlo prontamente libero una volta ripristinato il decoro della bandiera della pace. Ora, svelato l’arcano, sono io a porre un paio di quesiti ai Cinque Stelle: era davvero necessario svilire la pace con storie di piccioni, di guano e di lavanderie? Ed è normale riuscire a fare dell’ironia e della polemica sulla pace in questo modo, in queste giornate?”.
Lunedì, assicura Bergamaschi, la bandiera della pace tornerà esposta. “Pulita e dignitosa. A ricordarci, tra le altre cose, che la pace è una cosa seria”.

La controreplica del M5S

“24 febbraio 2022: inizio del conflitto in Ucraina. 5 novembre 2022: il M5S Cremasco organizza un flash mob a favore della pace e per chiedere al Parlamento uno stop all’invio perdurante di armi e all’incremento della spesa bellica. Contestualmente, viene presentata una mozione e si chiede ai consiglieri comunali eletti di portare un dibattito in Consiglio per votare un atto di indirizzo nei confronti della Giunta finalizzata, tra le altre cose, a esporre il drappo della pace. La maggioranza internamente ne discute, ma non riesce a trovare un punto di caduta, tanto che la mozione non approda in Consiglio e si registrano frizioni”, ricordano Manuel Draghetti e soci.

Per evitare imbarazzi

“Solo il 10 novembre, e non a inizio conflitto in terra Ucraina, come specificato dal primo cittadino nella sua risposta, il sindaco decide di esporre, per sua scelta personale, la bandiera, ma evita di portare il dibattito nella casa dei cittadini, perché sul tema ‘si confrontano diversi approcci e sensibilità‘. Forse qualcuno ha preferito evitare di mettere in imbarazzo la sua maggioranza. Se il fine fosse stato comune, il dibattito lo avrebbe esaltato e valorizzato”, aggiungono i pentastellati.

“Pace, una cosa seria”

“La pace è una cosa seria signor sindaco e il particolare contesto internazionale meritava un dibattito consigliare già mesi fa. Oggi ancora di più. La pace è una cosa seria e non la si lascia in mano agli umori di un sindaco. A fine settembre 2023 (da almeno il 20 settembre) la bandiera scompare dal palazzo comunale. Più di tre settimane dopo, il M5S fa notare la cosa. Dalla risposta del sindaco apprendiamo che per il lavaggio e asciugatura di una bandiera sono necessari più di venti giorni. La pace è una cosa seria, signor sindaco”.