Castel Gabbiano. Il paese coniava moneta

Chi sapeva che Castel Gabbiano aveva un gettone (o moneta)? Se ne saprà di più da oggi, sabato 30 settembre, grazie all’importante e curioso evento organizzato, alle ore 10, presso il municipio di Castel Gabbiano.
Il sindaco Giorgio Sonzogni e l’amministrazione invitano a La donazione del gettone; interverrà Mario Cassi, presidente del gruppo culturale cremasco de L’Araldo.
“Nel 1893 il conte Alfonso Sanseverino Vimercati aveva coniato un gettone come forma di scambio e pagamento nel Comune di Castel Gabbiano. Nel nostro municipio ne era custodito un esemplare che, in tempi non noti, è stato trafugato – spiega il sindaco –. Il caso e la fortuna hanno voluto che un membro di una nota famiglia originaria, tra i beni degli avi abbia trovato uno di questi gettoni. Grazie alla generosità di Costantino Dominoni, che ha deciso di donarlo alla comunità, la moneta potrà essere nuovamente inserito come bene censito nel patrimonio comunale”.

Note tecniche
L’amministrazione intende celebrare il significativo gesto con la cerimonia odierna, cui è invitata tutta la cittadinanza. Chi lo vorrà potrà ritirare il piccolo opuscolo informativo contenente cenni storici del periodo e la storia del gettone. Mario Limido e Gian Battista Nigrotti in un articolo su Panorama Numismatico già nel 2013 parlarono dell’antico gettone del conte Sanseverino. “Il gettone da 50 di Alfonso Sanseverino Vimercati è una di quelle storie emblematiche e particolari degne di attenzione e da raccontare. Queste le sue caratteristiche: D/ Testa di profilo del Vimercati, in leggenda Alfonso Sanseverino Vimercati con la data del 1893; R/ Torrione medievale (dongione) di Villa Griffoni Sant’Angelo a Castel Gabbiano (Cremona), in leggenda in alto cinquanta, in basso Castel Gabbiano, nel campo il numero 50 col torrione in mezzo tra il 5 e lo 0. Diametro 27,2 millimetri, peso 6,89 grammi”, si legge nello scritto.

Chi fu Alfonso Severino Vimercati
Ma chi fu Alfonso Sanseverino Vimercati? “La sua vita è ricca di riconoscimenti politici e sociali, la sua carriera lavorativa è a dir poco prestigiosa, le onorificenze ricevute tantissime – spiegano i due esperti ancora nel saggio di dieci anni fa –. Le origini da cui deriva sono importanti; il padre conte Faustino, è anch’egli uomo molto conosciuto, con una carriera politica significativa, un riferimento della vita culturale, sociale e amministrativa della sua epoca. Oggi Alfonso Sanseverino Vimercati lo definiremmo un uomo di grande successo, famoso, influente in ogni settore della vita civica, ma nel contempo anche un uomo benvoluto e generoso”. Ma i Sanseverino Vimercati erano anche importanti e ricchi possidenti terrieri e immobiliari con numerosi fondi agricoli tra le loro proprietà, che si estendevano nella zona compresa tra Crema, Cremona e Lodi arrivando a lambire la provincia bergamasca.

Una nuova moneta; perché?
Ma perché Alfonso fece coniare nel 1893 un gettone da 50 e a che scopo servì lo stesso?
“Il gettone viene coniato solo nel 1893, anno nel quale si aggrava in modo molto evidente la penuria e mancanza di moneta spicciola. Le motivazioni crediamo siano molteplici, intanto il conte, uomo che viveva e si muoveva nel mondo della finanza la conosceva bene e sapeva fino a dove poteva arrivare; era un uomo di successo, conosciuto, stimato e volle secondo noi coniarlo come ricordo e regalia per chi abitava nei territori dove aveva i possedimenti e dove spesso viveva e lavorava – affermano Limido e Nigrotti –. Decide di mettere il suo volto di profilo, il suo nome per esteso e qui certamente entrano anche motivazioni di ostentazione e prestigio personale, ma inserisce anche il logo del posto, del suo amato Castel Gabbiano dove spesso soggiornava e viveva con l’immagine fedele e precisa del torrione medievale con sotto il nome del paese. Quindi ostentazione e identità, ma essenzialmente regalia generosa e ricordo per le persone importanti del posto e non solo; la fattura è ottima e la lega argentata conferiva al gettone eleganza e anche piacere in chi lo riceveva”.