Oppenheimer. Il film che riempie le sale dei cinema. Un successo anche a Crema

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Le due file alla biglietteria del cinema ieri sera. La maggior parte per vedere Oppenheimer

Dopo una giornata all’insegna della freneticità della quotidianità, c’è chi si rilassa al cinema davanti a un bel film. Gli abitudinari arrivano dieci prima della proiezione, convinti che in biglietteria si farà presto. Invece, ecco che ieri sera i più sono rimasti meravigliati dalla scena davanti ai loro occhi increduli. Due casse aperte e due file, ben ordinate, di tante persone (numerosi giovani, ma non solo) pronte a prendere il biglietto per vedere Oppenheimer, l’ultimo capolavoro di Christopher Nolan.
Da quando sono arrivate le piattaforme, che permettono di guardare serie e film a casa proprio quando si vuole e a un costo calmierato, non capita spesso andare al cinema e trovare un numeroso pubblico.
In realtà una scena simile si è ripetuta un’altra volta nell’estate 2023: prima con Barbie – con bambine e ragazze in sala rigorosamente con top o pantaloni rosa – e ora con questo capolavoro del cinema che farà sicuramente incetto di statuette durante la notte degli Oscar.

Qual è l’elemento di successo di Oppenheimer?

Oppenheimer è nelle sale dei cinema italiani da mercoledì scorso, 23 agosto, e da allora solo nel nostro Paese ha incassato ben 13.004.740 di euro.
Perché tutto questo successo? In primis, senza ombra di dubbio, il nome di rilevanza del regista. Ogni lavoro di Christopher Nolan sa conquistare il pubblico, lasciarlo incollato alla poltrona e far conoscere i personaggi nel profondo.
Poi, c’è il cast stellare: a partire da Cillian Murphy, conosciuto dai più giovani per il personaggio di Thomas Shelby della serie Peaky Blinders, che ha già lavorato con Nolan.
Robert Downey Junior, che a differenza degli ultimi 10 anni, quando ha ricoperto soprattutto il ruolo del supereroe Iron Man del mondo Marvel, qui interpreta Lewis Strauss. Poi ci sono Matt Damon (generale Leslie Groves), Emily Blunt (Katherine “Kitty” Oppenheimer), Rami Malek (David L. Hill).
Sicuramente di grande interesse è anche il tema affrontato alla luce anche dell’attuale minaccia di un conflitto atomico nella guerra Russia-Ucraina: la bomba atomica, dalla sua realizzazione alle questione etiche (dal suo lancio non rimangono uccisi solo i nemici/obiettivi militari, ma rimangono coinvolti anche i civili).

La storia

Statunitense di nascita e formatosi negli atenei europei in Fisica quantistica, in particolare a Gottinga su indirizzo del premio Nobel Niels Bohr (Kenneth Branagh), Robert Oppenheimer (Cillian Murphy) nel 1943 viene incaricato dal governo statunitense di coordinare il più ambizioso laboratorio scientifico internazionale: il progetto Manhattan. Siamo nel cuore della Seconda guerra mondiale e gli Stati Uniti premono affinché si giunga alla messa a punto di un’arma che cambierà le sorti del conflitto. Oppenheimer aduna una squadra tra le più avanzate mai viste e nei laboratori appositamente creati dall’esercito – dal futuro generale Leslie Groves (Matt Damon) –, nella zona depressa di Los Alamos nel Nuovo Messico, si getta in una corsa contro il tempo per arrivare alla scoperta che possa spingere a porre fine alla guerra e a tracciare un nuovo equilibrio mondiale. Crea la bomba atomica, che il presidente Harry Truman (Gary Oldman) decide di sganciare sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Una scelta che inquieta Oppenheimer.
Il racconto, poi, si sposta negli anni ‘50, quando da uomo più importante del mondo scientifico, in copertina sul “Time”, Oppenheimer viene deposto dall’Atomic Energy Commission e messo in stato d’accusa per sospetto collaborazionismo con l’Unione Sovietica. È la stagione feroce del maccartismo e a muovere le accuse contro di lui è il politico Lewis Strauss (Robert Downey Jr.).