Parco Serio: dopo la grandinata, la conta dei danni nel territorio

Serio

Gli effetti della pesante grandinata della scorsa settimana non hanno risparmiato il territorio del Parco del Serio e le strutture presenti nel Cremasco: numerosi gli uccelli che si contano stramazzati al suolo senza vita, alberi sradicati, danni ai tetti dei centri Parco del territorio. Questo emerge dalla ricognizione effettuata dalle Guardie Ecologiche Volontarie, Gianluca Limenta ed Eugenio Livraga (che hanno utilizzato i mezzi del Parco) e Marcello Codeca e Rosa Bonomini (con le bici in dotazione al Parco).

Fauna e flora ko 

In particolare, addentrandosi all’interno della Riserva Natutale Menasciutto tra Pianengo e Ricengo in sponda destra del fiume, e nei pressi della Palata, numerosi i danni che si contano nei pressi della garzaia. Cormorani neri, aironi cenerini, guardabuoi, ma anche cornacchie e altre specie, la ricca colonia di uccelli che nidifica nella zona, tra pioppi e robinie è stata interessata dal maltempo, con molti uccelli morti e molti nidi distrutti.

Strutture colpite 

Si dice molto dispiaciuto il presidente del Parco del Serio Basilio Monaci anche per i numerosi alberi abbattuti lungo la strada del Marzale e anche per i danni subiti alle strutture: dalla Rana Rossa il cui tetto era stato appena rifatto al Salice Bianco, struttura in utilizzo al gruppo Protezione Civile S.O.I.C., al Museo dell’Acqua di Casale Cremasco, alla stessa Casa di Camperia a Crema. “Purtroppo è lungo l’elenco dei danni che abbiamo registrato nel territorio del Parco – commenta il presidente – ma è doverosa da parte nostra la solidarietà verso i cittadini dei Comuni di Ricengo, Casale, Pianengo e anche Sergnano che hanno dovuto sopportare danni maggiori, e per il settore agricolo della zona, i cui agricoltori hanno visto compromesse le colture di mais, oltre ai danni alle strutture delle loro aziende agricole”.