Aler, di male in peggio: la protesta del Comitato Inquilini Crema

Il Comitato Inquilini Case Pubbliche di Crema prende posizione in merito alla decisione dell’Aler relativa alla consegna dei documenti per la determinazione del canone d’affitto anni 2024/25 a Cremona. “Premesso che, come inquilini residenti a Crema, grazie all’iniziativa dell’amministrazione comunale e delle Acli riusciremo a evitare la passeggiata fino al capoluogo, per gli altri inquilini delle abitazioni di proprietà o gestite da Aler residenti nei Comuni del territorio, in assenza di analoga iniziativa, il problema rimane in tutta la sua gravità. La dirigenza dell’Aler non tiene in nessuna considerazione la composizione sociale e l’avanzata età media degli inquilini”, affermano Pinuccia Gipponi, Cecilia Pedrinazzi, Enrico Fardella, Stelio Locatelli e Mario Lottaroli.

Problemi di Aler scaricati sugli inquilini

Per molti residenti delle case popolari, in effetti, sarebbe difficile mettersi alla guida di un veicolo per un percorso non breve e destreggiarsi nel traffico di una città che non conoscono. “A Crema, in un breve periodo, siamo retrocessi dalla presenza di un Ufficio
per l’utenza con apertura settimanale, passando per una scomoda presenza quindicinale nel corridoio del Comune, all’obbligo di recarci presso gli Uffici di Cremona. Così l’Aler scarica sugli inquilini l’incapacità ad affrontare i propri problemi organizzativi e gestionali”, aggiungono Lottaroli e soci.

I Comuni si facciano sentire

Il Comitato cittadino ritiene che muovere qualche impiegato dalla sede di Cremona verso il territorio cremasco siapiù razionale, socialmente meno costoso e inquinante, che incolonnare 1.700 (questo è il numero delle abitazioni amministrate dall’Aler nel territorio) automobili e inquilini verso Cremona. Chiediamo ai sindaci e ai consiglieri regionali del territorio di assumere tutte le iniziative possibili per far recedere la dirigenza Aler da
questa iniziativa sbagliata e fortemente penalizzante per gli inquilini”.