Insula Fulcheria. Intervista al neo direttore Nicolò Premi

Dopo la nomina da parte dell’assessore alla Cultura Giorgio Cardile – scelta condivisa con l’amministrazione tutta, avvenuta il 22 febbraio – del trentunenne prof. Nicolò Premi come nuovo direttore della rivista del Museo Civico di Crema e del Cremasco Insula Fulcheria, sono iniziati i lavori di rinnovo della rivista. Intervistiamo il direttore per sapere come procedono le attività della redazione.

Direttore Premi, la nuova redazione che aveva annunciato al momento della sua nomina si è costituita?

“Sì, in questi mesi ho insediato un comitato di redazione completamente rinnovato. La nuova redazione è composta da quattro studiosi (ma sto valutando anche altri curricula per un ampliamento) tutti vincitori di un dottorato di ricerca: Matteo Facchi, Mara Fierro (con funzioni di segretaria di redazione), Marco Nava e Manuel Ottini. Per la componente del Museo Civico sono stati inoltre accolti in redazione il conservatore Alessandro Barbieri, Alessandro Boni e Silvia Scaravaggi. Tutte persone che conoscono dall’interno il mondo delle riviste scientifiche. Mi sono circondato di collaboratori brillanti e pieni di idee”.
Sono tutti giovani studiosi, è un bel segnale.
“Sì, l’età media della redazione è 32 anni”.

Qual è stato il primo atto della sua direzione?

“Oltre all’insediamento della redazione, il primo atto della mia direzione è stata la stesura di un codice etico di cui la rivista era ancora priva. Il codice etico si ispira ai principi espressi dal Cope-Committee on Publication Ethics nel suo Code of Conduct and Best Practice Guidelines for Journal Editors”.

Prima di cominciare a giocare è bene enunciare le regole del gioco. Secondo quali criteri accoglierete gli articoli proposti alla rivista?

“Ho disposto delle nuove linee guida per l’accettazione degli articoli. Ho deciso di adottare il cosiddetto sistema del ‘singolo cieco’. Ogni articolo ricevuto sarà sottoposto a due revisori, dei quali almeno uno dovrà essere esterno al comitato scientifico. L’identità dei revisori è tenuta celata agli autori. I revisori si esprimeranno sulla pubblicabilità dell’articolo. Questo sistema di valutazione dei contributi consentirà nell’arco di tre anni di proporre Insula Fulcheria all’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) per ottenere il riconoscimento ufficiale di rivista scientifica”.

Un obiettivo ambizioso che sicuramente agirà come motivatore del vostro lavoro. E per quanto riguarda il comitato scientifico, ci sono novità?

“Anche il comitato scientifico è stato completamente rinnovato: oggi consta di diciannove membri. In particolare, sono stati accolti nel comitato il soprintendente ‘Archeologia, Belle Arti, Paesaggio’ per il territorio Cremona, Lodi e Mantova, Gabriele Barucca, oltre che tutti i funzionari della soprintendenza per le aree restauro, archeologia, architettura e storia dell’arte. Abbiamo poi tre storici (Guido Cariboni, Roberta Carpani, Marco Pellegrini), tre archeologi (Marilena Casirani, Christian Orsenigo e Lorenzo Zamboni), tre storici dell’arte (Sara Fontana, Francesco Frangi, Edoardo Villata). Valeria Leoni, direttrice dell’Archivio di Stato di Cremona, copre l’area dell’archivistica.
Gli studi filologici sono rappresentati da un membro straniero in ossequio all’esigenza di internazionalizzazione: Matthias Bürgel dell’Università di Erlangen-Norimberga, Germania.Membri di atenei stranieri sono anche il prof. Villata della Northeastern University di Shenyang (Cina) e mons. Angelo Lameri (Pontificia Università Lateranense, Città del Vaticano). Infine, abbiamo due membri esperti in quanto studiosi di chiara fama nell’ambito cremasco: Valerio Ferrari e Pietro Martini”.

Nella conferenza stampa del suo insediamento aveva dichiarato che non ci sarebbe più stato un tema monografico, ha per caso cambiato idea?

“No. La rivista sarà divisa in sezioni fisse: Articoli, Note di ricerca e Relazioni. Ma non voglio rivelare dettagli che possano rovinare l’effetto sorpresa ai nostri affezionati lettori e collezionisti”.

Nel corso della sua storia, che risale al 1962, la rivista ha cambiato più volte la grafica di copertina. Ha pensato anche lei di segnare il nuovo corso della sua direzione con una nuova copertina?

“Certamente. Abbiamo messo in campo un progetto grafico per rinnovare la copertina. L’immagine tradizionale dell’insula fulcheria e del mare Gerundo che campeggiava sui primi volumi della rivista sarà modificata alla luce delle acquisizioni decisive apportate dagli studi di Valerio Ferrari: il nuovo disegno sarà inserito in una grafica nuova che omaggerà in particolare i progetti grafici dei primi numeri della rivista le cui copertine erano veri piccoli capolavori del design”.

Siamo curiosi di vedere il risultato. Altre novità che può rivelarci?

“Terminata la fase di riorganizzazione dell’organigramma redazionale, in queste settimane ci stiamo occupando del sito della rivista che è in allestimento: finora infatti Insula Fulcheria non ha mai posseduto un sito proprio, ma è volontà dell’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore Cardile, investire sulla rivista perché sia dotata di un sito Internet al pari di altri bollettini museali nazionali e internazionali”.