Cremasco. Uomo violento allontanato da casa

Nel pomeriggio del 17 febbraio i Carabinieri della Stazione di Romanengo hanno sottoposto un uomo di 43 anni alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento all’abitazione, al luogo di lavoro e a tutti i luoghi frequentati dalla vittima, emessa dal Tribunale di Cremona.  Il provvedimento cautelare è stato emesso a seguito delle percosse e delle aggressioni subite denunciate da una donna residente in un Comune sotto la competenza dei carabinieri di Romanengo.

“La donna ha presentato infatti alcune denunce molto dettagliate nei confronti del marito perché per anni è stata oggetto di maltrattamenti e di ripetute aggressioni fisiche e verbali da parte del compagno – spiegano dal Comando Provinciale dell’Arma –. La vittima ha riferito ai militari che la situazione in casa con l’uomo era ormai diventata insostenibile perché con frequenza l’uomo era solito picchiarla con calci e pugni, tirarle i capelli, minacciarla di morte e umiliarla in ogni modo. Le aveva anche impedito per anni di cercare un lavoro e le aveva limitato le frequentazioni, impedendole qualunque contatto con altri uomini non esitando a percuoterla anche quando, in casa, dopo che la signora aveva cercato rifugio in una stanza dell’abitazione, aveva abbattuto la porta per raggiungerla”.

Percosse e aggressioni continue

L’uomo, negli ultimi sei mesi, stando alla ricostruzione dei fatti effettuata dai Carabinieri sulle dichiarazioni rese dalla malcapitata “aveva manifestato in maniera più frequente i suoi comportamenti aggressivi di percosse e lesioni ripetute. Ha anche preteso in più occasioni di controllare il telefono della donna per verificare se avesse contatti con qualcuno e l’ha minacciata di morte impedendole di andare a lavorare. La donna aveva però trovato una occupazione, ma l’uomo spesso si era presentato sul posto di lavoro, disturbandola oppure aggredendola fisicamente e costringendola a scappare. In più occasioni la donna era stata costretta a ricorrere alle cure dei medici e ha presentato ai Carabinieri i referti ottenuti in ospedale che attestavano le lesioni subite durante le sfuriate del marito. Nell’ultimo mese i fatti si erano rapidamente moltiplicati e aggravati e la donna aveva quindi deciso di denunciare nuovamente le violenze subite non potendo più sopportare tale atteggiamento”.

Indagini e provvedimento dell’AG

I militari hanno avviato le indagini trovando riscontro a quanto riferito dalla vittima che ha confidato “di temere per la propria incolumità tenuto conto dell’aggravarsi e dell’intensificarsi delle condotte sempre più aggressive e pericolose per gli scatti d’ira sempre più frequenti e per lo stato di ubriachezza in cui spesso versava l’uomo”. I Carabinieri di Romanengo, conclusa la ricostruzione dei fatti e delle responsabilità del 43enne, hanno informato l’Autorità Giudiziaria che, tenuto conto della gravità dei maltrattamenti posti in essere, delle lesione cagionate alla donna e del loro ripetersi, provocandole uno stato di prostrazione, terrore e avvilimento, ha emesso il provvedimento diretto a tutelare la vittima, allontanando l’uomo dalla casa familiare e vietandogli di avvicinarsi alla moglie e a tutti i luoghi da lei frequentati e, in caso di incontro fortuito, allontanarsi immediatamente dal posto. Il provvedimento è stato immediatamente notificato dai Carabinieri di Romanengo.