Come previsto, nessun colpo di scena si è verificato nella seduta straordinaria del Consiglio comunale, svoltosi ieri pomeriggio presso il centro civico. Dunque mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Paolo Palladini votata con 7 consiglieri, i firmatari per inciso, a favore e 5 contrari. Il Comune è così commissariato fino alle prossime amministrative, in programma questa primavera e con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del mandato Palladini bis.
Le motivazioni dei sette firmatari della mozione di sfiducia
Durante la seduta le tre minoranze hanno avuto modo di spiegare le motivazioni che hanno portato a presentare, lo scorso 14 gennaio, la mozione di sfiducia contro il primo cittadino.
Come già precedentemente fatto, Giovanni Oriani, Caterina Barbati e Claudia Zanoncelli di Con Vailate hanno sottolineato il poco coinvolgimento da parte del sindaco nelle decisioni. Tutto veniva stabilito in Giunta per approdare poi in Consiglio comunale, dove l’azione si limitava a un’alzata di mano o meno. Per tale motivo nei mesi scorsi si sono allontanati da Prima Vailate, lista con cui si erano presentati alle amministrative nel 2019, e hanno costituito un nuovo gruppo consiliare.
Franco Cerri, Pietro Fevola e Andrea Trevisan di TrasformAzione hanno ribadito quanto già dichiarato nel recente comunicato diffuso dopo la presentazione della mozione di sfiducia. Hanno così parlato di “inerzia e mancanza di visione strategica che hanno fatto perdere opportunità di sviluppo, ne sono una prova gli scarsi risultati nella partecipazione ai bandi regionali e l’assenza di fondi connessi al Pnrr così come lo stallo ormai fin troppo prolungato sulle opere in corso (campo sportivo e nuovo palazzo comunale)”.
Infine Antonio Benzoni di Vailate per cambiare pagina ha criticato Palladini, tra vari motivi, anche per aver scelto come suo vice Cofferati che non faceva parte della lista.