Centro diurno disabili “Il Sole”. Al via “Oltre una diversa normalità” con amici a quattro zampe speciali

Il Sole
Un momento del primo incontro al Centro Diurno Disabili "Il Sole"

Oltre una diversa normalità è il titolo del progetto avviato il 12 gennaio presso il Centro diurno disabili Il Sole della Comunità Sociale Cremasca e gestito dalla cooperativa sociale Società Dolce.
I 26 ragazzi e ragazze del servizio ospiteranno ogni giovedì mattina per dodici settimane alcuni cani con disabilità. Obiettivo avvicinarli al mondo animale, ma soprattutto rimarcare ancora una volta come la disabilità non sia un limite, ma appunto una “diversa normalità”.

Oltre una diversa normalità: l’incontro tra YesDog e Rotelle nel cuore

Il progetto nasce dall’incontro di Paola Silva e Vanessa Giordano, rispettivamente presidentessa-socia fondatrice e socia ambassador di YesDog, con la presidentessa dell’Associazione Rotelle nel cuore Veronica Bonacina. La prima realtà è una giovane start-up e community di amanti dei cani, volta a promuovere e consolidare la cultura cinofila attraverso l’organizzazione e il coordinamento di progetti innovativi, in collaborazione con i professionisti. La seconda realtà, invece, è un’associazione di promozione sociale impegnata a offrire una seconda possibilità a cani resi disabili da maltrattamenti, malattie o incidenti.
“Ci è piaciuta l’idea di avvicinare le persone disabili al mondo animale, includendo in questo specifico percorso cani disabili – spiega Silva –. È un progetto pilota e innovativo, che coinvolge diverse associazioni della città di Crema”.

Allegria e vitalità con tre simpatici cagnolini

Così giovedì mattina negli spazi del Centro diurno di via Desti, accompagnati dai volontari di YesDog, hanno fatto il loro ingresso tre graziosi cagnolini che per spostarsi usano un carrellino: Cosetta, Pepito e Tazmania. Subito sono corsi dai ragazzi e dalle ragazze per ricevere le prime coccole, ambietarsi e farsi conoscere. Poi, con il supporto dei professionisti, al via le attività: gli utenti hanno iniziato a ideare giochi per i loro nuovi amici a quattro zampe, pronti a divertirsi.
“Negli incontri con i giovani con disabilità porteranno la loro allegria e vitalità, aiutando le persone verso una migliore consapevolezza sulla disabilità altrui, anche quella animale, normalizzandola”, afferma Bonacina. E allegria e vitalità si sono già potute respirare l’altro giorno: tutti i partecipanti erano felici di questa nuova conoscenza. Chi si è subito alzato dalla sedia e si è avvicinato per accarezzarli, altri invece con più titubanza si sono approcciati per lasciarsi alla fine conquistare dalla dolcezza dei cagnolini.

Il progetto: incontri e monitoraggio

“Sono previsti quattro incontri (i partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi, pertanto in totale dodici gli incontri previsti, ndr) su tematiche differenti, per promuovere il concetto di disabilità come diversa normalità – dichiara Giordano – ma anche esperienze fotografiche, laboratori di pittura e di emozioni, passeggiate per le vie della città”.
Al termine degli incontri si provvederà a un monitoraggio. Come spiega la coordinatrice del servizio Chiara Tedoldi, per gli utenti lo step post progetto è un momento di rielaborazione attraverso l’impiego di strumenti visivi e con supporti per spiegare, ognuno secondo le proprie capacità, le emozioni provate durante l’attività.
“Si svolgerà durante il laboratorio Emozioni, in programma ogni giovedì pomeriggio – precisa –. Un’educatrice dà un input e li sostiene a esprimere quanto provato durante un evento, in questo caso il progetto che li ha visti protagonisti”. E proprio il lavoro con i cagnolini risulta essere un nuovo, divertente strumento per raccontare le loro emozioni.

Società Dolce felice per l’opportunità

Soddisfazione per la realizzazione di Oltre una diversa normalità è stata espressa anche da Paolo Vaccaro, responsabile area Nord Ovest di Società Dolce.
“Avvicina soggetti differenti, accomunati dalla diversità che, rispecchiandosi gli uni negli altri, sono spronati a individuare nell’altro le risorse che possono trovare in loro stessi”, commenta. Da parte sua la convinzione che l’intensificazione della rete tra le risorse del territorio sia la chiave per una vera integrazione dei soggetti più fragili nel loro contesto di vita.