Pro Loco. Fino a sabato la personale di Franco Schiavini

In corso, fino a sabato 31 dicembre (dalle 10 alle 12 e dalle 15 18) la mostra di Franco Schiavini presso la Pro Loco di piazza Duomo a Crema.
Residenza e studio a Sergnano, per anni attivo a Milano collaborando con le gallerie del centro della città più internazionale d’Italia, Schiavini espone 27 lavori di media e ridotta grandezza. Sempre la pittura a olio su tavola è il suo strumento espressivo con il quale approda a un cromatismo astratto che ne caratterizza il linguaggio.

Opere di recente e recentissima realizzazione – che dimostrano la parabola meno materica e più chiara della sua pittura – affiancano quadri più datati dove lo spessore della stesura pittorica è di evidente altezza, come fosse “urlo” della materia usata per realizzare sì, come anche più recentemente, opere astratte, ma dove la forma non ha mai abbandonato del tutto la tavola.

Le caratteristiche delle opere

Osserviamo la tipicità dei suoi soggetti: figure di donne in esplicite posture, ma anche lievi rose, la ricorrente luna, come l’altrettanto frequentemente ritratto, giardino di casa che spesso si traduce in una traccia verde che incornicia spazi altri, all’interno dei quali un filo rosso non manca mai, e non nell’accezione metaforica del termine. Perché Schiavini sente e stende su ogni sua opera il dovere di proporre un punto di riferimento, sia esso la luna, un fiore, un filo che attravarsa l’intero quadro.

Le cornici, che spesso fungono da contorno dei suoi soggetti, sono una sorta di abbraccio, di stretta cui riferirsi in un contesto che si interroga con il dubbio, con una speranza non sempre certa e con domande sul futuro a tratti evidenti.

La visita della mostra, come per ogni allestimento astratto, racchiude due chiavi di lettura: quella più evidente e chiara spiegata dal pittore, presente in Pro Loco, e quella più personale, che si fa lettura privata, segno e segnale di come il visitatore percepisce il messaggio di Schiavini, sia esso puro figlio del cromatismo tanto caro al pittore, o dell’informale che può esprimere emozioni anche più intense del pur bello formale. Un’occasione per chiudere “in arte” il 2022.