Santuario delle Grazie: in restauro l’organo Serassi del 1835

I fedeli del Santuario delle Grazie si sono subito accorti dell’assenza del prezioso organo Serassi, gioiello musicale del 1835. Niente paura, però, infatti lo strumento da qualche giorno è in restauro. In buone mani. D’altronde l’organo, che ha quasi duecento anni, come tutte le opere d’arte, ha subìto deterioramento fisico e strutturale e necessitava di profonda manutenzione, anzi di un minuzioso restauro filologico.

Intervento necessario e urgente

Nel caso dell’organo delle Grazie non mancavano ragioni urgenti per l’intervento. Il soffitto posto sopra l’organo stesso ha gravi problemi di cedimento che rischiavano di compromettere seriamente il somiere dello strumento, minacciando altresì la struttura del lato destro della chiesa. Nel 1935 l’organo venne smontato dalla cantoria lignea (quella ancora visibile dall’interno della chiesa) e arretrato in una stanza interna. Attualmente si trovava a circa quattro metri dalla cantoria (proprio per questo le canne che si vedevano in facciata, ora rimosse, pur originali, non suonavano). Tale operazione di arretramento, pur non avendo modificato la fonetica dell’organo, chiaramente è avvenuta in tempi in cui i vincoli della Sovrintendenza dei beni artistici non erano codificati come oggi.

Tornerà a splendere nella Bergamasca

Il restauro storico dell’organo è stato affidato alle sapienti cure della ditta organaria “Piccinelli” di Ponteranica (Bg). Questa famiglia bergamasca è inserita nella grande tradizione organaria dell’arte dei Serassi e dei Bossi, di cui è diretta erede. Infatti in laboratorio conserva ancora le antiche attrezzature dei Bossi. E’ soprattutto nel restauro che la ditta è conosciuta e apprezzata: basti pensare che fu tra le prime in Italia, nel 1960, a recuperare antichi organi secondo criteri storico-filologici.

Le fasi dell’intervento 

Lo strumento sarà completamente smontato, catalogato e registrato in ogni sua componente e ristrutturato nelle parti lignee e nel materiale fonico (le canne). La tastiera e la pedaliera saranno riportate alle origini. Verranno tolti i due registri di Viola inseriti nel 1935 durante il citato arretramento dell’organo e ripristinati i due registri previsti di Cornetto. I mantici originali, conservati nella soffitta della chiesa, torneranno a essere parte integrante del manufatto; il “motore” sarà sostituito da un nuovo elettroventilatore, lasciando, tuttavia, la possibilità di sollevare il mantice manualmente, come avveniva nell’antichità. Tutto, insomma, tornerà come nel 1835, quando la famosa casa organaria Serassi installò a Crema due strumenti simili per il Santuario delle Grazie e la chiesa della Santissima Trinità. I documenti storici che attestano ciò sono conservati nell’Archivio diocesano.

Opere strutturali

L’intervento restaurativo dovrebbe terminare entro l’estate del prossimo anno (2023), restituendo al santuario e ai cremaschi l’unico organo Serassi della città di Crema. Dopo lo smontaggio dell’organo si procederà ora alla messa in sicurezza del soffitto e alla bonifica della struttura muraria dove attualmente si trova lo strumento. Intanto in laboratorio si metterà mano alle parti dell’organo. Sul canale Youtube “Serassi 1835” si trovano una serie di registrazioni che diventeranno una sorta di memoria sonora dello strumento prima del restauro in corso.