Gioco d’azzardo patologico. Prevenzione e azione “di comunità”

Ludopatia nel Cremasco. Il fenomeno esiste e miete “vittime” ogni anno. Tante. C’è chi brucia lo stipendio in pochi giorni, chi non ha i soldi per pagare la mensa scolastica dei figli. Bastino questi dati: nessuno Stato europeo incassa quanto l’Italia da giochi e scommesse. In Italia il volume del gioco d’azzardo lecito supera i 100 miliardi annui. Nelle varie tipologie d’azzardo nel 2018 gli italiani hanno speso 106,8 miliardi, pari a cinque manovre finanziarie. Le stime nel nostro Paese parlano di 800.000 giocatori patologici; a Crema, alle sole slot machine e Vlt, nel 2016 sono stati giocati pro-capite 1.283 euro.

Patologia subdola

Di qui l’importanza della prevenzione, anche a livello comunitario, perché tutto ciò comporta pesanti ricadute in ambito sociale. Come ha spiegato Veruska Stanga – direttrice del Consultorio diocesano, uno dei partner di progetto in ambito cremasco – se l’abuso di alcool è difficile da nascondere, la dipendenza dal gioco d’azzardo è più subdola e si fatica a scoprirla, specie se in famiglia al conto corrente ha accesso una sola persona.

L’assemblea dei sindaci

“Come territorio prevediamo azioni importanti nell’ambito della scuola e delle singole comunità”. La tematica è stata approfondita – giovedì sera – in Sala degli Ostaggi nell’assemblea dei sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale di Crema. All’odg c’era proprio il Regolamento del gioco d’azzardo lecito e misure di prevenzione e contrasto delle dipendenze del gioco d’azzardo patologico (GAP), per un aggiornamento sulla definizione delle politiche in atto nel Cremasco. È stato fonito l’identikit del giocatore d’azzardo di Crema e dialcuni paesi. Articolo completo sul giornale di domani in edicola.