FdI. Tassi in rialzo e inflazione. Incontro con l’esperto per fare chiarezza

Interessante assemblea, ieri sera, presso la sede circolo dei Fratelli d’Italia in via Monte di Pietà. Ad aprire i lavori Giovanni De Grazia (coordinatore cittadino FdI), seguito da Alberto Bonetti (responsabile Enti Locali FdI Crema), che ha presentato il relatore. Ovvero Giuseppe Ferraresi (consulente creditizio assicurativo). Il quale ha analizzato la situazione attuale, caratterizzata da un periodo molto veloce nei rialzi in generale, influenzato in modo poderoso dalla pandemia che ha costretto a un forte impiego di risorse per governare i consumi, anche con la messa in circolazione di moneta fresca di stampa (a livello europeo). Operazione inevitabile per la situazione contingente.

Momento instabile, grande attenzione

Ciliegina sulla torta, il conflitto Russia-Ucraina. “Pertanto, la combinazione ha portato ad avere molta liquidità e, a fronte di una domanda molto elevata, la ridotta produzione di beni (dovuta al conflitto, alla globalizzazione e alla presenza di oligopoli) ha visto un rapidissimo aumento dei prezzi e il conseguente rialzo dell’inflazione”. Tali incrementi, a volte enfatizzati da comunicazioni mediatiche un po’ estremistiche, hanno generato e generano ansia e preoccupazione nella gente, trovandosi anche in condizioni di smarrimento, stante l’incertezza. E poiché uno sviluppo corretto necessità di stabilità, la situazione economica e la situazione finanziaria risultano in questo momento molto labili e imprevedibili. Bisogna quindi mantenere la calma e camminare con prudenza in attesa che la situazione si stabilizzi. Investimenti e accesso al credito vanno analizzati con prudenza, attenzione e ponderazione.

Il ruolo dell’Europa

Il successivo dibattito ha rimarcato come le aspettative della popolazione influiscano molto sull’economia e sulla finanza e, in particolare, la mancanza di prospettiva generi ansia e incertezza sul futuro. La velocità di variazione dei prezzi e degli indici è collegata anche alla globalizzazione. Tale elemento ha portato negli ultimi anni un forte abbassamento dei prezzi su molti beni, ma in parallelo ha generato difficoltà nel soddisfacimento della domanda stante la concentrazione e la delocalizzazione. Da qui si rileva la necessità di diversificazione delle fonti (il gas è il primo). Il dibattito è proseguito su due aspetti. Il primo legato all’Europa come soggetto attivo in vari settori (dalla difesa alla geopolitica, all’indirizzo economico) “e non come mero Ente burocratico quale risulta ora”. Il secondo su dove debbano essere concentrati gli interventi.

Gli aiuti

Partendo dal presupposto che un mercato liberale porta a una complessiva riduzione dei prezzi, è stato sostenuto che un intervento pubblico è utile e necessario per calmierare la speculazione a condizione che gli investimenti siano produttivi e pertanto le risorse non vengano distribuite “a pioggia”. Altro fronte di confronto è stato quello relativo agli aiuti. Cioè se destinarlo alle persone/famiglie o alle imprese, in quanto traino dell’economia. Come spesso, il giusto sta nel mezzo. “Un buon bilanciamento affinché il cavallo continui a trainare la carrozza e i passeggeri non stiano troppo scomodi. Metafora calzante per comprendere che l’indebolimento del settore produttivo porti con sè gravi conseguenze. Potrò essere comodo nella carrozza, ma se non ho il cavallo in efficienza, non vado da nessuna parte”, il commento di Bonetti.