Finalpia. Zanibelli: “Responsabilità evidenti. Ora perché non procedere con una gara?”

“Il sindaco e il presidente del CdA della Fondazione Finalpia ci hanno chiamati solo per essere informati di decisioni già prese e ‘da deliberare a breve’ in merito a modifiche allo statuto e alla vendita dell’immobile, su indirizzo del sindaco Stefania Bonaldi prima e di Fabio Bergamaschi ora, confermando quanto comunicato (da chi?) sulla stampa. Decisioni prese nell’autonomia legittima del CdA, ma su ‘indirizzo del sindaco’, non consultando l’amministrazione che si esprime nel Consiglio! Rimane lo spazio per decidere da parte della comunità cremasca come utilizzare i proventi dalla vendita, nella speranza che avvenga al miglior prezzo. Il timore, infatti, è che con un inquilino dentro il prezzo di vendita sia svalutato”. Lo afferma la consigliera Laura Zanibelli. Non si placa, dunque, la polemica dopo la riunione dei capigruppo della scorsa settimana.

Ancora al palo

“Certo è che né CdA né sindaco e, apprendiamo, gruppi prima rappresentati in Giunta” hanno messo sul tavolo una rosa di proposte da valutare su come reinvestirli, salvo che nell’ambito sociale previsto dallo statuto. Dopo tanti anni di amministrazione Pd e un percorso della Bonaldi con i portatori di interesse durato mesi, siamo ancora al punto 0. Il CdA attuale intanto ha messo in sicurezza il patrimonio, dovendo partire da quanto lasciato non certo nel migliore stato da chi l’ha preceduto, migliorando, a quel che è dato sapere, le condizioni del contratto di affitto che garantirebbe un rientro dai debiti nel giro di 6-7 anni”, aggiunge l’esponente di Forza Italia Crema.

“Responsabilità chiare”

La quale sottolinea le “evidenti responsabilità” nella gestione di Finalpia da parte del precedente CdA e del sindaco Bonaldi, che non ha saputo dargli indirizzo adeguato né revocarne il mandato al momento opportuno. Non siamo stati solo noi infatti a commentare come fosse inadeguato il contratto di affitto in essere, che quanto contestato da Hyma era per gran parte vero, che si rischiava un contenzioso oneroso se non si manteneva il rapporto contrattuale con Hyma scelto dai precedenti, che non sia stata controllata la struttura quando era vuota, che bisogna cambiare lo statuto per rientrare nel registro terzo settore, che per lo stesso scopo peraltro era stato appena cambiato nel 2020″.

Vendere, ma non svendere

Preso atto della messa in sicurezza del patrimonio in questo nuovo corso, FI pretende più trasparenza (“come più volte invocata dal presidente Pagliari che l’ha invece negata nei mesi precedenti”) sulle modalità di vendita e di raccolta di manifestazione di interesse. Non mancano domande. “Perché non procedere con una gara, supportati da esperti del settore, non certo da Consorzio.IT? Senza gara, ma con mandato a una ‘società primaria qualificata del settore’, chi verrà invitato a valutare il sito e a manifestare interesse con relativo prezzo? O verranno messe a gara le diverse offerte ricevute? Non vorremmo sentici dire che il mercato non ha apprezzato la struttura e ci troviamo a svenderla a chissà chi”, commenta ancora Zanibelli. Pronta con il suo gruppo “a fornire proposte di riutilizzo che raccolgano il bisogno della città, facendo sintesi con gli altri gruppi consigliari e i portatori di interesse della comunità cremasca”. Domani ampi servizi sul tema nel giornale in edicola.