Come anticipato dalla trasmissione di dati e documenti alla Procura di Cremona da parte delle toghe di Sondrio, si sta allungando anche sul Cremasco il filone d’indagine legato all’arresto di Fabio Molinari, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Sondrio, già reggente di quello che una volta si chiamava Provveditorato a Cremona, ai domiciliari dalla scorsa settimana a seguito di un’ordinanza del Procuratore della Repubblica di Sondrio Piero Basilone. Le accuse sono pesanti: concussione, peculato, indebita induzione e turbata libertà degli incanti. Alcuni istituti cremaschi, con i rispettivi dirigenti scolastici, potrebbero essere finiti nel meccanismo di quello che è stato definito ‘sistema Molinari’. La lente della Procura cremonese sta analizzando minuziosamente tutti i documenti a disposizione e non sono da escludere visite nei plessi.
Assunzioni indotte
L’inchiesta, partita a gennaio e culminata con una recente ispezione nella sede del Provveditorato di Sondrio, ruota attorno alla presunta distrazione di fondi pubblici per scopi non scolastici e all’ingaggio di stagisti con pressione su alcuni presidi valtellinesi per il reclutamento di giovani che dallo stesso Molinari sarebbero stati indicati. Personale che poi sarebbe stato chiamato a versare parte dello stipendio sul conto corrente di un’associazione al quale lo stesso dirigente sarebbe stato in qualche modo collegato.
Peculato
Non manca, tra i capi d’imputazione, il peculato per presunte “irregolarità di spesa consistenti nella non corretta indicazione, come spese di rappresentanza, di acquisti connotati da altre finalità e dell’utilizzo di fondi destinati all’attività didattica per la realizzazione di progetti”, come si legge nella nota della Procura. Gli esposti in essere sono stati trasmessi anche alla Procura di Cremona per eventuali verifiche relative al periodo in cui Molinari era reggente dell’Ufficio Scolastico Territoriale.