Ormai il problema della velostazione di Crema è noto. Ma la situazione continua a strappare un sorriso (amaro) ogni qual volta ci si trovi a passarvi davanti. Le biciclette legate attorno, ma fuori dalla struttura, sono sempre più numerose.
Sembra quasi una presa in giro. Invece, la verità è che la velostazione, situata davanti allo scalo ferroviario, non è gradita come ricovero delle biciclette perché a pagamento.
L’ipotesi di rendere gratuito il servizio di deposito delle due ruote è allo studio dell’amministrazione comunale, con l’assessore Franco Bordo che s’è già sbilanciato in tal senso. Eppure al momento nulla si muove.
Serve una soluzione rapida
La velostazione, che può contenere fino a duecento biciclette ed è anche dotata di una piccola ciclofficina per le riparazioni “fast”, per qualcuno è sovradimensionata rispetto alle reali necessità di Crema. Vero o no poco importa: certo è che le promozioni – come quella del parcheggio a costo zero per gli abbonati di Autoguidovie annuali, semestrali e trimestrali – non hanno funzionato. Lo stesso vale per la campagna informativa dell’inverno scorso promossa da Fiab.
Oggi il costo degli abbonamenti per l’uso del deposito è di 14 euro mensile e 52 euro annuale. Si spera, quanto prima, nella conversione della velostazione a parcheggio gratuito, magari da utilizzare tramite card per evitare furti e vandalismi. Ma bisogna fare alla svelta: l’inverno è alle porte e le biciclette dei cremaschi meritano di essere ricoverate a dovere.