Il gusto del pane: la Messa del Papa a Matera

Congresso di Matera
Papa Francesco durante la Messa a Matera

Il Papa è arrivato questa mattina a Matera per la Messa conclusiva del 27° Congresso eucaristico nazionale sul tema Torniamo al gusto del pane. Lo attendevano 12.300 persone, stando al numero dei pass distribuiti. 360 sono i volontari, 200 i membri della Protezione civile. Ha percorso in papamobile il tratto che lo separa dallo stadio.

L’OMELIA DEL PAPA

“Non sempre sulla tavola del mondo il pane è condiviso; non sempre emana il profumo della comunione; non sempre è spezzato nella giustizia”. Il Papa ha cominciato l’omelia che ha concluso il Congresso eucaristico nazionale di Matera con un appello alla condivisione. Lo ha fatto sulla scorta della “scena drammatica” della parabola evangelica odierna del ricco epulone e del povero Lazzaro:  “Da una parte un ricco,  dall’altra parte, un povero. E davanti a questa contraddizione, che vediamo tutti i giorni, ci chiediamo: a che cosa ci invita il sacramento dell’Eucaristia, fonte e culmine della vita del cristiano?”, la domanda di Francesco: “Anzitutto, l’Eucaristia ci ricorda il primato di Dio”, la risposta. “Il ricco della parabola non è aperto alla relazione con Dio”, ha spiegato il Papa.

PRIMATO DI DIO E AMORE AI FRATELLI

“Oltre al primato di Dio, l’Eucaristia ci chiama all’amore dei fratelli”. “Questo Pane è per eccellenza il Sacramento dell’amore”, ha spiegato Francesco. “È Cristo che si offre e si spezza per noi e ci chiede di fare altrettanto, perché la nostra vita sia frumento macinato e diventi pane che sfama i fratelli. Le ingiustizie, le disparità, le risorse della terra distribuite in modo iniquo, i soprusi dei potenti, l’indifferenza verso il grido dei poveri, non possono lasciarci indifferenti”. “L’Eucaristia è profezia di un mondo nuovo, è la presenza di Gesù che ci chiede di impegnarci perché accada un’effettiva conversione. Dall’indifferenza alla compassione, dallo spreco alla condivisione, dall’egoismo all’amore, dall’individualismo alla fraternità”. 

“Torniamo al gusto del pane, perché mentre nel mondo continuano a consumarsi ingiustizie e discriminazioni verso i poveri, Gesù ci dona il Pane della condivisione e ci manda ogni giorno come apostoli di fraternità, di giustizia e di pace”, ha proseguito Francesco. “Torniamo al gusto del pane per essere Chiesa eucaristica, che mette Gesù al centro e si fa pane di tenerezza e di misericordia per tutti.” 

I RINGRAZIAMENTI

“Al termine di questa celebrazione, desidero ringraziare tutti voi che vi avete preso parte, rappresentando il Popolo di Dio che è in Italia. E sono grato al Cardinale Zuppi che se n’è fatto portavoce”. Mi congratulo con la comunità diocesana di Matera-Irsina per lo sforzo organizzativo e di accoglienza”, l’omaggio di Francesco: “e ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per questo Congresso Eucaristico”. 

L’ANGELUS

“Ora, prima di concludere, ci rivolgiamo alla Vergine Maria, Donna eucaristica”, ha proseguito Francesco: “A lei affidiamo il cammino della Chiesa in Italia. E invochiamo la sua materna intercessione per i bisogni più urgenti del mondo”. “Io oserei oggi chiedere per l’Italia più nascite, più figli!”. “Mi unisco all’appello dei Vescovi del Camerun – ha aggiunto – per la liberazione di otto persone sequestrate nella Diocesi di Mamfe, tra cui cinque sacerdoti e una religiosa. In questa domenica, la Chiesa celebra la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, sul tema: Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati’. Rinnoviamo l’impegno per edificare il futuro secondo il disegno di Dio”, l’invito di Francesco: “un futuro in cui ogni persona trovi il suo posto e sia rispettata. Un futuro in cui i migranti, i rifugiati, gli sfollati e le vittime della tratta possano vivere in pace e con dignità. Perché il Regno di Dio si realizza con loro, senza esclusi. I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati”.

LA MENSA DEI POVERI 

Subito dopo la Messa allo stadio, Papa Francesco si è recato in auto presso la Mensa dei poveri “Casa della Fraternità” don Giovanni Mele, una delle opere-segno del Congresso eucaristico nazionale. Nella prima versione del programma ufficiale del viaggio apostolico, poi ridotto nei tempi, avrebbe dovuto inaugurare proprio oggi. E la benedizione è comunque avvenuta: il Papa è entrato nella mensa dei poveri in carrozzella, accompagnato dall’arcivescovo di Matera-Irsina, don Antonio Giuseppe Caiazzo. Prima di entrare, Francesco ha salutato la folla che lo attendeva all’ingresso. 

Poi la breve visita in forma privata, al riparo dalle telecamere, alla mensa voluta dalla Fondazione Giuseppe Tamburrino e presieduta da Maria Teresa Di Muro, che al Sir aveva espresso ieri il desiderio del passaggio del Pontefice: “Anche se il Papa non viene, stiamo facendo tutto come sa venisse”. E il suo desiderio è stato accontentato, subito prima della partenza di Francesco in elicottero per Roma.