Volge ormai al termine il pellegrinaggio del vescovo Daniele in Guatemala, accompagnato da don Roberto Sangiovanni e da Mauro Castagnaro. Pellegrinaggio sulle orme dei martiri di quel Paese. Ma anche per pregare sulle tombe dei missionari cremaschi don Pino Lodetti e don Imerio Pizzamiglio. Infine per incontrare il vescovo Rosolino Bianchetti, anch’egli missionario “fidei donum” cremasco, incardinato poi nella diocesi guatemalteca di Esquintla.
Da giovedì 4 a domenica 7 agosto il vescovo Daniele è a Santa Cruz del Quiché, sede della diocesi di mons. Rosolino. Il sacerdote cremasco arrivò volontario in Quiché, la regione più colpita dalla violenza della dittatura, quando si trattò di riorganizzare la Chiesa in quella terra. Tutti i sacerdoti erano fuggiti.
Nel 1987 don Rosolino venne nominato parroco di Chajul, una comunità tra i boschi a 2.300 metri di altezza. Venne ordinato parroco della cattedrale nel 2003. Nel 2008 venne ordinato vescovo della diocesi di Zacapa e nel 2012 trasferito nella “sua” terra.
LE CELEBRAZIONI DEL VESCOVO
Mons. Gianotti ha partecipato a diverse celebrazioni, tra cui una Messa con la comunità di Nostra Signora di Guadalupe, in una chiesa tappezzata di foglie e di fiori. Poi la liturgia di ordinazione di due sacerdoti a Joyabaj, nella cui chiesa è venerata la tomba del martire F. Vilanueva. L’ordinazione è avvenuta all’aperto sotto un grande tendone.
VISITA ARCHEOLOGICA
Mons. Gianotti è stato anche i visita al sito archeologico di Q’umarkaj che fu una delle città più potenti dei Maya, capitale del regno nel periodo Tardo Postclassico. Quando gli spagnoli arrivarono all’inizio del XVI secolo, la città era stata dichiarata capitale del regno da poco tempo.