Ancora una volta – da assessore ai Servizi Sociali del Comune torlinese – Giuseppe Figoni ha preso carta e penna e scritto alle direzioni dell’Asst di Crema e all’Ats Val Padana, informando anche il presidente dell’Area Omogenea e la Provincia di Cremona. Tema la chiusura dell’ambulatorio medico presso il Comune di Torlino Vimercati.
“È con grande disappunto e dispiacere che ho appreso, nei giorni scorsi, dai vostri funzionari, che l’ambulatorio comunale non avrà più un medico di base disponibile per i cittadini di Torlino. Ho già avuto modo di rappresentarvi, durante la videoconferenza in cui mi è stata comunicata la notizia, la mia totale contrarietà rispetto a quanto sta accadendo. Pur comprendendo tutte le motivazioni di carattere tecnico e legali che sono alla base di questa decisione, non posso che ribadire, ancor più fermamente, l’insensatezza di tale scelta”, premette Figoni.
Anziani e fragili in difficoltà
“Non entro nel merito dei tecnicismi burocratici che mi sono stati illustrati, uso il buonsenso e mi chiedo come possa migliorare la qualità del servizio sanitario reso se si costringono le persone a spostarsi in altri Comuni per evitare che una sola, il medico, venga nel nostro ambulatorio per due ore la settimana”.
L’ex sindaco pensa in particolare alle persone anziane e fragili, prive di possibilità di spostamento in autonomia, “che più degli altri ricorrono frequentemente alle cure del medico di base, che si vedranno negato un elementare diritto sancito all’articolo 32 della Costituzione: il diritto alla salute. Penso che la politica debba migliorare la qualità di vita dei cittadini, non peggiorarla. Quarant’anni fa se ti ammalavi a Torlino lasciavi un biglietto nella cassetta della posta del medito ed entro mezzogiorno lui passava a visitarti, perché tu eri la persona ammalata da andare a visitare. Oggi occorre sincronizzare le nostre malattie con l’agenda del medico”, riflette sconsolato. In effetti anche in altri Comuni i medici di Medicina generale hanno orari sempre più ridotti. Ma torniamo a noi.
“Perso di vista il valore delle persone”
“Vi ricordo che nel Vangelo è scritto ‘Ero malato e mi avete visitato’, e non ‘Ero malato e sono andato a piedi all’ambulatorio del Comune vicino’! – aggiunge severo –. Non ho nulla contro i medici di base, anch’essi vittima di un sistema perverso che ha perso di vista il valore delle persone e persegue un’efficienza e qualità dei servizi che sacrifica i bisogni più elementari degli individui”, conclude con rammarico l’assessore.
Pur consapevole che la sua protesta “molto probabilmente rimarrà inascoltata”, Figoni la avanza con vigore “perché altrimenti tradirei i valori di servizio al cittadino che hanno sempre animato il mio mandato politico”.