Il lavoro si trasforma. Incontro della Commissione diocesana

Il tavolo dei relatori

Serata di riflessione organizzata dalla Commissione diocesana pastorale sociale, presieduta dal dott. Angelo Marazzi.
Il tema, la trasformazione che interessa il mondo del lavoro, anche dopo l’esperienza della pandemia e quella della guerra in atto.

Dopo il saluto del vescovo hanno parlato Elena Curci, segretaria generale della Cgil provinciale (prima donna e prima cremasca) e il prof Giovanni Bombelli presidente del Meic Crema.

Come cambia il lavoro? si è chiesta la Curci. E ha offerto alcuni dati: lo scorso anno i dati di sviluppo sono stati positivi, ma dopo la guerra in Ucraina stanno rallentando nella nostra Provincia (-2,8%): uno dei dati più bassi della Lombardia.

Lo Smart working ha permesso di continuare l’attività lavorativa. E oggi molte aziende l’hanno inserito nei contratti: permette di lavorare alcuni giorni in azienda e altri a casa. Il che favorisce di conciliare meglio lavoro e famiglia.

Purtroppo oggi preoccupa  la precarietà che non permette alle persone di costruire il proprio futuro e una famiglia. Ci sono poi contratti con giovani sottopagati. Aumentano anche i contratti di lavoro somministrato. Il tasso di occupazione nella nostra Provincia aumenta per gli uomini, meno per le donne.
Ha accennato anche al trend negativo nel settore sanitario: dopo l’emergenza è necessario rivedere la struttura del lavoro: molti passano al privato dove ci sono stipendi maggiori e orari più adeguati.

Gli infortuni sul lavoro?

Nel territorio i dati sono drammatici: nel primo trimestre ’22 gli infortuni denunciati sono aumentati: riguardano tutti i settori. Colpite maggiormente le donne. Oltre 1.600 le persone colpite dal covid sul posto di lavoro, in grandissima parte donne.
Sono comunque diminuiti i morti: nel 2020 sono stati 6 nel nostro territorio. È necessaria una maggiore formazione sulla sicurezza. Bisogna anche aumentare gli ispettori e i controlli. “Faremo di tutto per portare a zero il numero dei morti”.

Gli ammortizzatori sociali.

Da noi abbiamo aziende di eccellenza e tutti i lavoratori non sono rimasti senza stipendi, anche con le aziende chiuse. Comunque, coloro che godono degli ammortizzatori sociali, devono essere formati per permettere loro di riqualificarsi ed entrare di nuovo in azienda.

BOMBELLI presidente del Meic

È toccato poi al prof. Giovanni Bombelli, docente associato di filosofia alla Cattolica di Milano,  per una riflessione sul valore del lavoro e il suo futuro.

Che senso ha? Si è chiesto. E ha illustrato le risposte date dalla tradizione biblico-filosofica dove emerge l’idea che Dio stesso ha lavorato nella creazione e il lavoro per l’uomo è un po’ come creare! Il lavoro fa parte essenziale dell’uomo e gli dà senso.
Per Marx il lavoro è la trasformazione della realtà e della società.

Un patrimonio così ricco si è proiettato nella nostra Costituzione dove si propone il lavoro come grande strumento per trasformare la società. Dove si ritiene che esso dia dignità alla persona e sia strumento di partecipazione alla vita sociale.