Una battaglia che porta avanti da vent’anni. Simone Beretta resta convinto che le Farmacie comunali siano da vendere subito. “Dipendesse da me sarebbero vendute da tempo. Sono i numeri a parlare chiaro. Ma è sempre stata una battaglia persa. Purtroppo, però, a perdere è stata la città che nel tempo si è vista privata di nuove opportunità”, attacca.
“Nel Bilancio di previsione del 2022 le farmacie comunali prevedono un utile di 311.000 Al netto delle tasse sarebbe di 227.000 euro Un utile presunto che non poteva tenere conto dei fortissimi aumenti di gas ed energia elettrica. Oggi sì. Realisticamente le prospettive non sono rosee e alcune piccole farmacie sul territorio rischiamo di andare in negativo, di marcare rosso. Speriamo di no, ma se tanto mi dà tanto e ipotizzo un aumento dell’80% di gas ed energia elettrica, l’utile previsto per il 2022 scenderebbe di molto”, afferma dati alla mano.
“Non vendute per veti e accordi”
Beretta ce l’ha anche con la politica: sostiene che prima il Pd non abbia potuto vendere per accordi con l’estrema Sinistra mentre il veto di oggi sarebbe della Lega. “Il centrodestra non le ha mai vendute per questo veto, mentre il centrosinistra – che a Cremona le aveva cedute tutte al mercato privato, pur mantenendone una pseudo finalità sociale – dalle nostre parti il Pd ha solo ceduto politicamente alla loro parte più a sinistra. Un accordo già allora privo di senso e oggi ancor più”.
Alle Farmacie comunali – informa il politico – lo stipendio medio di un farmacista è di circa 1.400 euro mensili. “Poco per chi si è speso nello studio fino alla laurea in Farmacia. Nulla vieterebbe di considerare emolumenti integrativi attraverso nuovi contratti. È abbastanza evidente, però, che questo è un onere che le nostre Farmacie non sarebbero facilitate a mettere in campo se non annullando gran parte degli utili finali”.
Per il consigliere comunale oggi le farmacie dell’Azienda Farmaceutica Municipalizzata, inoltre, “non hanno più una forte rilevanza sociale. Allora perché non metterle sul mercato? Nessuno perderebbe il posto di lavoro, anzi tutti, farmacisti e commessi, ne trarrebbero giovamento”. Il rischio, piuttosto, per Beretta è il costante depauperamento di Afm. “Certo che vendute anni fa avremmo realizzato ben altre entrate. Oggi un certo impoverimento lo hanno subito. Ma il gioco vale ancora la candela”.
“Vendere per investire le risorse”
Sin qui le proposte da consigliere, ma data la candidatura a sindaco l’ex assessore di centrodestra si sente in dovere di parlare di futuro.
“Dalla vendita realizzeremmo ancora qualche milione di euro che, con coraggio, utilizzerei per ridurre il debito in parte corrente così da determinare un’entrata strutturale da destinare a nuovi milionari investimenti. Ad esempio sugli ex Stalloni, parte del quale una volta riqualificato andrebbe a reddito”. La città per il forzista – che terminerà il mandato in FI Crema per poi candidarsi da “civico” – ha bisogno di investimenti, “non di briciole, ininfluenti alla crescita socio economica della nostra comunità”.