Ucraina. Soleterre Onlus, i bambini oncologici vivono una doppia guerra

Ucraina
Un bambino oncologico ucraino (foto pubblicata sul profilo social Soleterre Onlus)

In Ucraina i bambini malati di tumore stanno vivendo una doppia guerra: una personale, contro la malattia, e un’altra insieme a tutti i loro connazionali per difendere il loro Paese dalle forze militari russe.
A rendere noto la particolare situazione che stanno affrontando questi piccoli pazienti oncologici è Damiano Rizzi, presidente di Soleterre Onlus e psicologo clinico di oncoematologia pediatrica dell’Irccs San Matteo di Pavia.
La Soleterre Onlus, infatti, opera prevalentemente in Ucraina in stretta collaborazione con l’IRCCS San Matteo di Pavia e si dedica da tempo alla cura dei bambini malati di tumore.

Le cure non vengono interrotte

Nei giorni scorsi, da quando i militari russi hanno iniziato ad attaccare la città di Kiev, il dottor Rizzi è intervenuto sui social e non solo per raccontare il dramma che si sta consumando presso l’Istituto nazionale del cancro.
“Mentre la città è sotto attacco, noi stiamo continuando a curare i bambini malati di tumore nel rifugio, una specia di sottoscala protetto” dice il psicologo e presidente dell’Associazione.
Qui ci sono dei materassi disposti per terra e i bambini sono attaccati alle pompe di chemioterapia per proseguire le proprie cure. “Sono i 15 pazienti più gravi – precisa – mentre quelli che potevano proseguire le cure via orali sono al sicuro presso strutture in altre città”.

Raccolta fondi

“Le persone scappano da Kiev. Le sirene suonano – continua Rizzi –. Si naviga a vista. Gli ospedali hanno gravi difficoltà a far fronte alle cure”. Quindi, da parte sua, l’appello di approvvigionamenti di farmaci, cibo, ossigeno e integrazione con personale sanitario, anche internazionale.
Così Soleterre Onlus ha avviato anche una raccolta fondi per aiutare i bambini ucraini, malati di cancro. Donare è semplice: attraverso un bonifico bancario intestato a Soleterre Onlus, causale Emergenza Ucraina, Iban IT88Q0503401699000000013880.

Traumi per un’intera popolazione

La guerra è un evento traumatico, porta con sé drammi anche psicologici, ancor più devastanti per i bambini che stanno già combattendo la guerra contro la malattia.
“I nostri psiconcologi – racconta il presidente della Onlus Soleterre – stanno lavorando molto. La comunicazione di diagnosi di tumore infantile è già di per sè un evento traumatico. Immagiamoci cosa può voler dire, per questi bambini, dover vivere anche sotto le bombe. Dovremo curare disturbi post traumatici di un’intera popolazione”.

La guerra dovrebbe essere abolita dalla storia

“I bambini malati di cancro vivono una doppia guerra: devono curarsi dal tumore e proteggersi dai bombardamenti. Vedere bambini malati di tumore in uno scantinato è disumano – dice il dott. Rizzi –. La guerra non dovrebbe mai essere un’opzione. Dovrebbe essere abolita dalla storia. La guerra porta l’essere umano a uno stadio di un’inferiorità talmente grande che si può superare solo con una dose di amore altrettanto grande”.

Corridoio umanitario per aiutare i bambini oncologici

Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato di aver ascoltato le toccanti parole del dottor Rizzi e ha promesso di attivarsi per sostenere concretamente il  prezioso lavoro di Soleterre Onlsu e di favorire l’attivazione di un corridoio umanitario per poi aiutare questi bambini in Lombardia.