Anche la città di Crema condanna l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia e esprime solidarietà e vicinanza al popolo ucraino, vittima di una conflitto ingiustificato e ingiustificabile.
“Con questo attacco Putin calpesta non solo il diritto internazionale, ma anche i principi di libertà e democrazia, valori fondanti e non negoziabili da parte dell’Europa. È finito il tempo delle ambiguità e dei terzismi: la comunità internazionale e la politica nazionale devono rimanere unite e agire con tempestività”, si legge in una nota del Pd Cremona.
I “dem” hanno organizzato manifestazioni e presidi presidi unitari nella giornata di domani sabato 26 febbraio a Cremona (piazza Roma, ore 11.30) e Crema (piazza Garibaldi, ore 10.30) senza insegne di partito, ma con la sola bandiera unificante dell’Unione Europea. “S’intende manifestare la nostra contrarietà alla guerra e alle inaccettabili scelte della Russia nei confronti dell’autonomia e della libertà di uno Stato sovrano. Si invitano, al contempo, tutte le altre forze politiche a condividere questa presa di posizione in favore della salvaguardia dei principi di pace, libertà e democrazia e a scendere in piazza unite”.
L’appello di Anpi Crema
Il presidente Paolo Balzari, a nome di Anpi Crema, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia invita partecipare all’iniziativa pubblica di piazza Garibaldi.
“Non c’è alcuna possibilità di difendere i diritti umani o di risolvere le crisi muovendo carri armati, soldati, navi e aerei di guerra. Con la guerra si scarica su noi tutti una catastrofe umanitaria, una crisi energetica ed economica di enormi e incontrollate proporzioni. L’Unione Europea è un progetto di pace. Nessun processo di allargamento politico o militare può avvenire a spese della vita e della pace. L’Italia e l’Europa lavorino per cambiare rotta, l’Unione Europea, per la sua storia, per i valori, per i suoi cittadini. Il Diritto internazionale dei diritti umani è la bussola per la soluzione del conflitto in Ucraina”.
“Chiamiamo tutte e tutti – dice Balzari – organizzazioni sociali, associazioni, partiti politici, organizzazioni sindacali, amministrazione comunale alla mobilitazione di domani. Questo è il tempo di dichiarare la pace e non la guerra”.