Beato Alfredo Cremonesi. La celebrazione nell’anniversario del martirio

Don Federico Bragonzi durante l'omelia

Celebrata ieri in diocesi la memoria liturgica del Beato padre Alfredo Cremonesi, ucciso in Birmania – oggi Myanmar – il 7 febbraio 1953. Ieri si ricordava quindi il 69° anniversario del suo martirio, della sua donazione totale al popolo birmano e alla missione indicatagli da Dio e da lui vissuta in modo totale.

Veglia e Messa in Cattedrale

Dopo che nel pomeriggio è stata celebrata una Messa a Ripalta Guerina, paese dove il missionario è nato nel 1902, ieri in serata ci si è ritrovati in Cattedrale a Crema per un duplice momento: prima la veglia di preghiera per il Myanmar a un anno dal colpo di stato che ha colpito violentemente il Paese, poi la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Daniele. Nella veglia – caratterizzata dall’adorazione davanti al Santissimo, da preghiere silenziose e dalla lettura delle testimonianze scritte da padre Cremonesi – si è invocato il Beato perché porti pace e consolazione all’amata terra birmana.

“Fedeltà e missione”

L’omelia della Messa è stata tenuta da don Federico Bragonzi, missionario fidei donum in Uruguay – ripartirà il prossimo 18 febbraio – e tra i promotori, quando dirigeva l’Ufficio Missionario della nostra Diocesi, del recupero e del rilancio della straordinaria figura di padre Cremonesi, avviandone di fatto il cammino verso la Beatificazione. Don Federico ha chiesto a tutti di invocare il nostro missionario martire – oltre che per tante situazioni – affinché ci conceda due grazie, che lui ha vissuto nella sua esistenza. La prima è quella della fedeltà ai nostri impegni, vivendo concretamente il desiderio di “stare” nelle nostre comunità con amore: con la voglia di costruire insieme e di mettere i propri carismi al servizio di tutti. La seconda grazia è quella della passione per la missione, alla quale oggi ogni battezzato è chiamato: missione che significa testimoniare, andare nelle “periferie”, raggiungere i “lontani” dalla vita cristiana…

“Pace e perdono”

Don Federico ha concluso ricordando l’esperienza del rapimento di padre Gigi Maccalli, per la cui liberazione tanto abbiamo pregato anche il Beato Alfredo. “Padre Gigi, durante la prigionia, ha indicato quali sono i fondamenti della missione: la preghiera, la Parola di Dio, i poveri, le periferie, il farsi prossimo, la pace e il perdono. Soprattutto, sono necessari la pace il perdono: per disarmare ogni giorno il nostro cuore, i nostri pensieri, le nostre parole e andare incontro a ogni fratello e sorella. Che padre Cremonesi ci conceda anche questa grazia”.