Vivere la festa del Carnevale attraverso le immagini del passato, portando come sempre un po’ d’allegria in città. Questi gli intenti dell’iniziativa presentata mercoledì nella Galleria del municipio dal gruppo dei Pantelù e dall’amministrazione comunale in collaborazione con Radio Antenna 5 e Manuela Pedrini.
Innanzitutto la mostra fotografica Amare il Carnevale per rivivere la storia del Carnevale, une vera e propria immersione nel passato della manifestazione. Esposizione che sarà organizzata dai Pantelù sotto i portici di piazza Duomo, dal 26 febbraio prossimo al 6 marzo. Domenica 6 marzo alle ore 15 non mancheranno festeggiamenti, sempre in piazza Duomo, con tanti cuoricini di cioccolato per San Valentino e l’omaggio di mimose a tutte le donne in vista della loro festa dell’8 marzo.
“Vogliamo raccontare con affetto la storia del nostro Carnevale, specie alle nuove generazioni”, ha premesso Renato Stanghellini. “Il viaggio per tutti noi – ha spiegato l’esuberante presidente dei Pantelù – è iniziato nel 1979 grazie alla collaborazione con il Comune di Crema e Radio Antenna 5. Ci invitarono a collaborare e non abbiamo più smesso”.
Carnevale dei bambini
All’epoca il Carnevale era soprattutto una festa per i bambini “era il Carnevale dei bambini”. Lo hanno ricordato i promotori: dall’allora direttore della radio diocesana Gianni Risari (figlio di Cechìno, che inventò la maschera tipica cremasca del Gagèt) a Manuela Pedrini, nel 1979 all’Ufficio Attività culturali del Comune. Presente anche Giancarlo Murelli, presidente storico del gruppo Gta, che per primo ha credette nella tradizionale manifestazione.
“Allora il Centro Culturale muoveva i primi passi e alla Commissione Manifestazioni e Spettacoli arrivò la proposta di Risari, accolta con entusiasmo dal presidente Federico Boriani. Come amministratori ci facemmo carico di autorizzazioni e finanziamenti e la manifestazione ebbe subito un grandissimo successo”, ha ricordato Pedrini.
Per Risari, con un po’ di nostalgia, “anche oggi sarebbe importante che alle sfilate si affiancasse una vera e propria festa dei bambini, come un tempo il ‘giovedì grasso’. Mio padre partì proprio da qui, andando anni prima al Centro discinetici per portare fuori i bambini e fare festa con loro”. Scelta a quel tempo molto coraggiosa.
Dopo questi primi tentativi con RA5 venne organizzato il primo Carnevale. “Prima in via Matteotti, poi in piazza Duomo portammo davvero tanta gente e capimmo la necessità di una vera e propria organizzazione”. Il resto è storia.
Pantelù, non solo Carnevale
Elogio dei Pantelù da parte dell’assessore alla Cultura Emanuela Nichetti: “Sono uno dei motori della nostra città, sono un’anima bella, una presenza importante anche nei momenti difficili. Con questa iniziativa vogliono portare buonumore in un periodo delicato. Vogliono ricordare che la grande storia è destinata a tornare”.
Anche Vincenzo Cappelli, presidente della Pro Loco, ha sottolineato i meriti del gruppo di Stanghellini, “che non sono solo il Carnevale, ma anche esempio di solidarietà, amicizia e collaborazione. I Pantelù in questi anni hanno portato sorrisi e un grande messaggio di pace e buone alleanze. Dalle iniziative per il Natale fino al legame con Melun”. Conclusione affidata a Murelli: “Il Carnevale in qualche modo ci deve essere, tutti lo aspettano”. E in qualche modo ci sarà.
Sotto i portici di piazza Duomo si potrà ripercorrere – con gioia – la storia della manifestazione di Crema. Il 6 marzo, il gruppo guidato da Stanghellini partirà dalla vecchia sede dell’associazione in via delle Grazie e per le vie del centro città distribuirà – come ricordato – mimose a tutte le donne e cioccolatini agli innamorati di tutte le età. Nel perfetto stile… Pantelù!