Nella ricorrenza del IV Novembre, oltre alla consueta celebrazione della santa Messa e la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti, a Gombito quest’anno la cerimonia ha avuto il suo epilogo con la consegna della medaglia d’onore “rilasciata ai combattenti italiani deportati e internati nei lager nazisti J 943- J 945” e concessa dal Presidente della Repubblica a ricordo del soldato Ottavio Pizzochero, morto in prigionia in terra straniera durante la Seconda Guerra Mondiale. La stessa è stata consegnata dal sindaco Massimo Caravaggio al figlio Pietro, alla presenza della moglie e dei figli (nella foto il momento).
Già congedato ma poi richiamato alle armi allo scoppio del conflitto, Ottavio Pizzochero ha lasciato la moglie Armida Mosconi e due figli piccolissimi: Pietro di 4 anni ed Ernesta di uno. Dopo aver prestato servizio in Jugoslavia, alla fatidica data dell’armistizio dell’8 settembre 1943, è fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania. Costretto ai lavori forzati, a causa di stenti e continue privazioni, per denutrizione e malattia il 30 dicemnbre delo stesso anno è morto ed è stato sepolto nella cittadina di Decin (oggi Repubblica Ceca). Tragedia nella tragedia, la stessa Annida poco prima della notizia della morte del marito, dovette prima comunicargli la morte della figlia Ernesta, venuta a mancare per malattia all’età di 4 anni.
Delle spoglie di Pizzochero
non si seppe più nulla, se non che era sepolto in una parte del cimitero di Decin. La stessa Armida, unitamente al figlio e altri parenti, negli anni ’70 si recò nella zona, ma oltre nel gruppo di tombe dove erano sepolti alcuni soldati italiani, non riuscì a localizzare quella del marito. Solamente nel 1994, caduta la ‘Cortina di Ferro’, la tomba di Ottavio è stata localizzata e unitamente ad altri commilitoni caduti, i suoi resti sono ritornati in patria. A Gombito, ancora presente la moglie Armida, furono tributati a Ottavio gli onori da un picchetto militare, mentre le solenni esequie furono celebrate dal fratello sacerdote, don Giuseppe.
A suggello della consegna della medaglia d’onore, è stata inaugurata una piccola ma significativa mostra fotografico/documentaria presso la sala polifunzionale, in ricordo di Ottavio, ma anche per l’occasione del centenario della tumulazione all’Altare della Patria del ‘Milite Ignoto’.