Cimitero Maggiore. Vescovo e sindaco ricordano i Caduti di tutte le guerre

Dopo la solennità di tutti i Santi, oggi si fa memoria dei nostri cari defunti. E stamani, al Cimitero Maggiore di Crema, il vescovo Daniele ha presieduto la santa Messa per quanti hanno lasciato questo mondo, con un particolare ricordo anche per i Caduti di tutte le guerre. Come da tradizione, hanno presenziato alla celebrazione le autorità civili e militari, unitamente ai rappresentanti dei Corpi Militari e delle Associazioni dei Combattenti e Reduci.

L’omelia del Vescovo

Nell’omelia, monsignor Gianotti si è soffermato sul termine “fragilità”: è una realtà che tutti sperimentiamo nella vita sociale, nei nostri progetti, nelle speranze… soprattutto di fronte a una malattia. E, in questi mesi di pandemia, sempre più spesso abbiamo scoperto cosa significhi essere fragili. La stessa Creazione – è messo in evidenza anche nella Bibbia – freme e soffre in attesa in un mondo diverso e perfetto, che sarà però possibile soltanto in Dio. Cosa possiamo fare, allora, noi? “Possiamo prenderci cura delle fragilità – ha esortato il vescovo Daniele – come insegna Gesù stesso nel Vangelo, quando dice che ogni volta che abbiamo dato da mangiare e da bere, vestito e accolto, assistito e visitato uno solo dei fratelli più piccoli, l’abbiamo fatto a Lui”. Da qui l’invito, prima di pensare ai grandi sistemi o a come “salvare il mondo”, a “farci carico umilmente delle persone che sono accanto a noi: Dio lo incontriamo negli altri, soprattutto in chi è più fragile e bisognoso. Perché saranno questi ‘piccoli’ ad aprirci la porte per andare incontro all’amore Divino”.

Il sindaco: essere costruttori di pace

Dopo la Messa, il corteo ha raggiunto il Famedio, la cappella del cimitero dedicata al Milite Ignoto. Dopo la benedizione del Vescovo, ha preso la parola il sindaco Stefania Bonaldi: “Oggi – ha detto – ricordiamo il sacrifico di tanti nostri padri e fratelli, che hanno dato la vita nelle guerre del secolo scorso. È un ricordo doveroso, ma non dobbiamo dimenticare che oggi sono ben 70 gli Stati del mondo dove si registrano conflitti e dove tantissimi sono i civili che soffronto a causa di essi. Solo nel 2020, dicono i rapporti ufficiali, 82 milioni di persone sono fuggite per chiedere rifugio altrove. La pandemia ha fermato tutto, ma non le guerre e chi fugge da troppe sofferenze”. Non basta quindi, ha aggiunto il sindaco, “fermarsi a ricordare i nostri Caduti: per non vanificare il loro sacrificio serve una seria riflessione su quanto accade ancora nel mondo. Ognuno di noi, allora, faccia la sua parte a scuola, sul posto di lavoro, nei rapporti amicali, tra i vicini di casa… per costruire veramente la pace“.