CASALETTO VAPRIO – Gli affreschi di Gian Giacomo Barbelli vengono riconsegnati alla comunità. Lunedì l’inaugurazione

Barbelli
Un particolare di un tipico angelo del Barbelli (foto di repertorio)
Conto alla rovescia finito. Le operazioni di restauro e ricollocamento del ciclo di affreschi del pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli (1604-1656) – strappato nel 1946 dalla ‘Chiesa Vecchia’ di Casaletto Vaprio – sono terminate.
È tempo di inaugurazione, prevista per lunedì 6 settembre alle ore 18 proprio nell’ex parrocchiale di piazza Marconi, oggi sala polifunzionale e centro della cultura casalettese. Come risaputo, il Comune retto da Ilaria Dioli ha acquistato gli affreschi da una collezione privata, riposizionandoli nella sede originaria con un grande sforzo e tecniche innovative.
La serata di riconsegna alla comunità – locale e cremasca – delle opere è organizzata con il patrocinio del Consiglio della Regione Lombardia e in collaborazione con la Soprintendenza Sabap incaricata per le Province di Cremona, Lodi e Mantova.
La meraviglia rivelata – Episodi della vita di San Giorgio e Santi il titolo della presentazione, molto attesa. Interverranno il sindaco Ilaria Dioli, il vicesindaco Andrea Assandri, il restauratore incaricato Paolo Mariani e Samuele Zenone, consigliere comunale con delega alla Cultura, oltre che membro della Commissione culturale locale.

La storia del ciclo degli affreschi

I dipinti su muro furono strappati nel 1946, quando la chiesa che li ospitava venne sconsacrata in considerazione del fatto che una nuova e più grande chiesa le venne costruita di fianco, quella attuale. Lo strappo degli affreschi venne eseguito a regola d’arte dal restauratore Laini di Crema e il ciclo pittorico venne ceduto dalla parrocchia all’ingegner Paolo Stramezzi, collezionista attento e appassionato che lo acquisì al suo patrimonio e lo collocò presso Villa Perletta, posizionandolo in una chiesina costruita ad hoc e che riprendeva la forma di quella originaria di Casaletto.
Ben 73 anni dopo quell’evento, una trattativa portata avanti dall’amministrazione comunale, con il contributo e la collaborazione della dottoressa Marina Stramezzi, nipote
del collezionista e ultima proprietaria recentemente scomparsa, ha consentito al ciclo barbelliano di tornare nella sua originaria collocazione, l’ex chiesa oggi di proprietà comunale e adibita anche a sala consigliare e biblioteca.
Le opere d’arte rappresentano un patrimonio per la comunità di Casaletto Vaprio, non solo come bene culturale da custodire e di cui essere orgogliosi, ma anche una fotografia del paese stesso e dei suoi valori.