Si terrà venerdì 27 e sabato 28 agosto la due-giorni del 69° Congresso Nazionale A.M.S.I. 2021 che si svolge proprio a Crema, città di “delicata bellezza”.
Dopo la forzata sospensione nel tremendo 2020 Crema raccoglie il prestigioso e impegnativo testimone passatole da Matera, sede del Congresso 2019. Il Congresso è un appuntamento interessante e piacevole, e naturalmente ‘di lavoro’. Lo hanno organizzato due celebri medici-scrittori di Crema Simone Bandirali e Adriano Tango.
Il programma prevede anche, sabato 28, alle ore ore 18.30 lo spettacolo Matteo Bandello e Crema. Due novelle. Rappresentazione teatrale di Luciano Bertoli. Testo e regia a cura di nuvola De Capua. Gli iscritti al congresso sono circa 40 medici/scrittori, dunque per assistere allo spettacolo sono ancora disponibili oltre 40 posti. Necessario esibire il Green pass.
Riportiamo l’intervento Due donne medico a confronto: dialogo fra Antonia Carlino, Presidente Associazione Italiana Donne Medico di Crema e Patrizia Valpiani, Presidente AMSI
Cosa vuol dire scrivere raccontare oggi per una donna, e per una donna medico in particolare?
“In genere, molto in genere (poi spiego il perché) credo che le donne abbiano una grande confidenza con il dolore e con le altre emozioni. E più allenamento ad entrare in empatia. Le donne medico ancora di più. Trasformare questo umano sentire in parole rimane un esercizio di vita con elevato potere catartico, oltre ad essere un dono per chi vuole leggere.
Forse però la distinzione tra i due sessi è da rivalutare nel campo della letteratura e della poesia scritta da medici, perché i medici scrittori sentono tutti, femmine e maschi, una fusione irrinunciabile tra attività razionale e attività creativa: ‘Non oggi medico e domani scrittore, ma questo in quello, medicina e letteratura si illuminano a vicenda’ (Thomas Mann)”.
Se l’arte della narrazione l’arte della Medicina riconoscono nel mito un unico padre Apollo e se esiste questa Attrazione fatale, ricordata da tanti scrittori da Cechov, Celine, Bulgakov, Carlo Levi, Mario Tobino, Bonaviri, per restare in è saper narrare?
“Saper narrare è un esercizio mentale e pratico che si mette a punto nel tempo, su un terreno già fertile da nutrire con amore e con approfondimenti a tutto campo. Scrivere per noi non è un hobby (termine che detesto), ma un’attività alternativa di cui non possiamo e non vogliamo fare a meno”.
Qualcuno, qualche medico scrittore ha detto: ‘per osare la cura bisogna curiosare’. Allora quale valore dare a quella che viene definita Medicina Narrativa nello scenario della ‘Cura’?
“La medicina narrativa ha acquisito un ruolo importante, infatti da pochi anni ci sono anche corsi di medicina narrativa per medici e psicologi, con crediti ECM.
Noi di AMSI ne parliamo da sempre, l’esercizio della professione unisce la scienza all’arte, infatti l’intuizione e il giudizio completano la formazione e continuando il percorso nel territorio della narrazione possiamo trarre esperienze e conoscenze sui misteri della vita e sui vissuti emotivi dell’uomo”.
Ci sono analogie, o affinità elettive, nell’incontro del medico col paziente e l’incontro dello scrittore con la pagina bianca? Ovvero per dirla con Pirandello i pazienti sono personaggi in cerca di dottori?
“Mi piace questo pensiero. Bisogna amare la vita e aver rispetto per ogni uomo. Ogni persona è protagonista della sua storia, del suo libro. Al medico scrittore il ruolo di entrare nel vissuto e dopo un po’ di tempo chino sulla pagina bianca, arrivano fiumi di parole”.
Se, come riportano tante ultime ricerche, l’empatia e il riflesso sulla cura così come il suo successo terapeutico dipende anche dall’approccio di genere, tu cosa ne pensi?
“L’approccio di genere ha un potenziale enorme e non è cosa nuova il dire che l’empatia e la conoscenza della psicologia sono strumenti indispensabili per l’arte sanitaria. Sottolineo la parola arte. I progressi saranno più tangibili quando il paziente si sente compreso nel profondo. Il ruolo della donna medico nelle patologie che coinvolgono la sfera fisica ed emotiva di altre donne, soprattutto per affrontare il burn out, è importantissimo”.
Cosa ha significato, per te, essere presidente della Associazione Italiana Medici Scrittori?
“Posso dire in tutta sincerità che lo trovo molto gratificante. Prima di me, dalla fondazione di A.M.S.I. Nel 1951, solo un’altra donna , Nora Rosanigo, ricoprì questo ruolo. Con altrettanta sincerità posso aggiungere però che nell’ A.M.S.I. “Siamo tutti Presidenti”, la democrazia e l’amicizia ci guidano. Io ho ufficialmente e in pratica qualche compito in più che svolgo secondo le mie capacità, con passione”.
Quante sono le donne Medico scrittrici?
“Molte sono le donne medico scrittore, dotate in genere di grande determinazione, fantasia, sensibilità. Anche in questo campo specifico, come del resto nella medicina tutta, il numero delle donne è aumentato. Ma in A.M.S.I. siamo ancora in minoranza rispetto ai maschi, forse perché l’età media degli iscritti è abbastanza elevata e il grande cambiamento nella sanità generale che premia le donne numericamente ancora non si è manifestato in toto in questo campo particolare. Devo anche aggiungere che io non distinguo maschi da femmine, tutti amici e amiche in egual misura. Da noi non dovrebbe esistere competizione, o quantomeno cerchiamo di non incoraggiarla: scriviamo come mezzo elettivo e non selettivo”.
La scelta di Crema come sede del congresso è una scelta felice da te condivisa?
“Assolutamente sì. Concordiamo sempre, di anno in anno, in quale città sarà svolto il congresso seguente. Alternando gli incontri nel nord Italia, nel centro, al sud o isole. Per portare un esempio l’ultimo congresso è stato a Matera, (Sud) il penultimo a Forte dei Marmi (Centro). Alcuni soci di buona volontà si candidano per occuparsene. Quest’anno dunque l’indicazione era per una bella località del nord e la scelta è caduta su Crema dove, coadiuvato da Adriano Tango, il congresso è stato organizzato da Simone Bandirali, socio stimatissimo, Presidente del Congresso e grande amico che in A.M.S.I. riveste il ruolo di Incaricato dei rapporti con U.M.E.M ( Union Mondiale Ecrivains Médecins) e che in seno a questa Associazione internazionale con Presidenza a Parigi, ricopre anche il ruolo prestigioso di segretario generale”
È stata sicuramente opera di Simone Bandirali attuale presidente del Congresso. A lui, mio ammirato scrittore di preziosi racconti e dolci poesie, che mi onora della sua lunga amicizia, insieme ai complimenti, un grazie riconoscente anche da parte delle colleghe, socie dell’Aidm di Crema.
“Grazie per l’ interesse dimostrato, buon lavoro e un cordialissimo saluto a te e a tutte le colleghe di A.I.D.M.”