“Siamo onorati di riconoscerti questa cittadinanza onoraria. Un onore anche perché avviene nel bicentenario dalla nascita di Bottesini. I talenti nascono ogni cento o duecento anni. E proprio onorando il tuo talento diamo il via alle celebrazioni bottesiniane.”
Ha esordito così il sindaco Stefania Bonaldi nel conferire, questa sera alle ore 21, presso Crema Arena, la cittadinanza onoraria a Jader Bignamini, grande musicista cremasco oggi direttore della Detroit Symphony Orchestra. Il tutto all’interno di un concerto della Banda di Ombriano diretta da Eva Patrini.
“Un secondo motivo che mi riempie di soddisfazione – ha continuato il sindaco – è che siamo alla fine di un anno difficile e complicato e conferire la cittadinanza onoraria in un anno come questo vuole essere un segno di attenzione ad un mondo che ha sofferto tantissimo.” Ha ricordato, infine, Antonio Zaninelli, per tanti anni presidente della Banda di Ombriano scomparso tempo fa, “che sarebbe stato orgogliosissimo di voi, di Eva e di Jader.”
In apertura di serata il Marco Viviani, dello staff del sindaco, ha presentato la serata e ha tracciato brevemente il prestigioso curriculum di Jader Bignamini: entrato nella Banda di Ombriano da ragazzo, a 19 anni arriva a dirigerla, poi l’inizio della carriera al Verdi di Milano. Jader calca i palchi di tutto il mondo fino ad arrivare alla Detroit Symphony Orchestra di cui oggi è direttore stabile. Ha diretto le opere di tutti gli autori, sia di musica sinfonica che operistica.
La serata è iniziata con l’esecuzione di quattro brano musicali con Jader Bignamini tra gli orchestrali a suonare il clarinetto.
Poi il conferimento della cittadinanza con la consegna dei una targa. Sono intervenuti, dopo il sindaco Bonaldi, anche l’assessore alla cultura Emanuela Nichetti, il presidente del Consiglio comunale, il presidente della Pro Loco Vincenzo Cappelli che ha consegnato a Bignamini la bacchetta con la quale Toscanini ha diretto Il Nerone di Boito.
Infine due omaggi, il primo del fotografo Ginelli che ha composto un’immagine leggendo l’intervista rilasciata dal musicista al nostro giornale; e del pittore Luciano Perolini che gli ha consegnato un ritratto.
Jader ha ringraziato per una serata attesa ed emozionante. “La cosa più difficile – detto – è quello di ringraziare tutte le persone, rischiando di dimenticare qualcuno” e ha iniziato dal Comune (“Io mi sono sempre sentito Cremasco: ora possono dire ufficialmente lo sono davvero”); poi la sua famiglia (tutta sul palco a suonare), il papà Bruno, la mamma Adriana e il fratello.
Ultimo ringraziamento alla banda di Ombriano, per vari motivi: “Ho imparato a suonare, ho diretto il primo concerto 25 anni fa, ma soprattutto ho imparato a vivere in un gruppo e ad ascoltare… il che fa la persona migliore e più intelligente.”