Striscia di Gaza: Caritas Italiana, “popolazione allo stremo, un piano di aiuti per due mesi”

Striscia di Gaza
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Popolazione allo stremo nella Striscia di Gaza, dove intere aree a nord e a est sono state totalmente distrutte. Il bilancio degli 11 giorni di guerra è pesante: 254 morti (243 palestinesi e 12 israeliani) di cui 66 bambini, 39 donne e 17 anziani, oltre 2.000 i feriti. Più di 1.800 tra abitazioni e attività commerciali distrutte o gravemente danneggiate, oltre 14.000 con danni lievi. Gravi anche i danni ai servizi educativi, sanitari e alle infrastrutture.
Caritas Gerusalemme, con cui Caritas Italiana collabora da anni, sin dalle prima ore dopo il cessate il fuoco si è attivata per predisporre gli interventi sulla base dei bisogni più urgenti. Ma la guerra, si legge in una nota di Caritas Italiana, ha esacerbato una situazione di povertà diffusa e carenza di servizi essenziali preesistente: a Gaza il 53% della popolazione vive sotto la soglia di povertà; il 52% è disoccupata; il 62% vive in condizioni di insicurezza alimentare e l’85% dipende dagli aiuti internazionali.
Caritas Italiana ha lanciato “un primo piano di aiuti di 2 mesi” per sostenere gli interventi di Caritas Gerusalemme soprattutto in ambito sanitario.
Il piano, spiegano da Caritas Italiana, prevede la riapertura, già avvenuta, di una clinica per l’assistenza sanitaria di base e l’attivazione 5 cliniche mobili operanti a nord e ad est della striscia con l’obiettivo di raggiungere 12.540 persone (2.200 famiglie) tra le più vulnerabili tra cui 5.800 bambini, 3.380 donne, 500 disabili e 560 anziani.
Saranno fornite “assistenza sanitaria di base, trattamento delle malattie acute o croniche, visite a domicilio a malati o disabili costretti a letto, visite prenatali a circa 3.000 donne, analisi cliniche, fornitura di farmaci essenziali, medicazione di ferite e fornitura di antibiotici alle persone rimaste ferite negli scontri, orientamento a servizi sanitari secondari dove necessario, distribuzione di kit igienici e dispositivi di protezione da Covid-19, educazione sanitaria e formazione sulla prevenzione delle infezioni e l’igiene ambientale”.
Questo intervento medico si inserisce, aggiunge Caritas Italiana, in un sistema sanitario già fortemente deficitario e provato dalla pandemia di Covid-19, dalla carenza cronica di farmaci, dalla scarsa manutenzione delle strutture, dai tagli alla corrente, dalle restrizioni all’importazione di beni.
I precedenti conflitti avevano danneggiato più del 40% delle cliniche di primo soccorso di Gaza a fronte di un bisogno di cure crescente e un accesso ad esse già estremamente critico soprattutto per i più vulnerabili e per coloro che vivono in aree emarginate.
Da Caritas Italiana giunge anche un appello “alla preghiera per invocare la pace affinché si giunga a una pace duratura nel rispetto della dignità e dei diritti di tutti, israeliani e palestinesi, dando voce alle tante persone di ogni fede che credono ancora ad un futuro insieme e si impegnano per renderlo possibile”.
Per sostenere la campagna Caritas consultare www.caritas.it (donazioni utilizzando il conto corrente postale n. 347013, on-line o bonifico bancario con causale “Emergenza Medio Oriente”).