In una delle prime piacevoli serate estive che si son potute vivere all’aperto, alle ore 20.30 di giovedì 3 giugno, il campo sportivo della comunità cittadina di San Carlo ha ospitato la celebrazione eucaristica con il conferimento del Ministero del Lettorato al seminarista Andrea Berselli, originario proprio del quartiere sancarlino. Per lui, una tappa importante nel cammino verso il presbiterato.
Il solenne momento è stato presieduto dal vescovo monsignor Daniele Gianotti, che ha celebrato affiancato dai rettori del Seminario interdiocesano don Gabriele Frassi e don Anselmo Morandi, dal vicario generale don Maurizio Vailati, dal parroco dell’Unità pastorale San Carlo-Crema Nuova-Santa Maria dei Mosi don Francesco Ruini e dai diaconi don Enrico Gaffuri e don Cristofer Vailati. Sul palco-altare anche don Attilio Premoli e don Roberto Sangiovanni, parroci dell’Unità pastorale Vaiano-Monte Cremasco dove Andrea sta prestando servizio. Presenti poi diversi altri sacerdoti, oltre a parecchia gente con, in prima fila, i familiari del neo lettore.
Dopo il saluto iniziale di don Ruini e i riti introduttivi, la celebrazione – animata dal coro locale – è proseguita con la Liturgia della Parola. Proclamato il Vangelo di Luca, con l’episodio dove Gesù legge il rotolo del profeta Isaia nella sinagoga di Nazaret annunciando il compimento della Scrittura, è stato presentato dal rettore don Gabriele il candidato al Ministero di Lettore, con Andrea che s’è presentato davanti al Vescovo rispondendo “Eccomi”.
Monsignor Gianotti ha quindi tenuto l’omelia, commentando proprio il brano del Vangelo e ponendo l’accento sulla centralità della Parola. Una Parola che quel giorno nella Sinagoga fu proclamata dal Signore stesso, ma la sua voce – almeno dal punto di vista acustico – non è stata trasmessa fino a noi. Ecco perché, ha detto il vescovo Daniele, “la Chiesa ha avuto e ha tuttora bisogno del Ministero del Lettore, il cui compito è proprio, anzitutto, quello di ‘restituirci’, in qualche modo, il suono di quella voce”.
Ha quindi insistito sulla dimensione “vocale” del Lettorato, “un Ministero che – ha però precisato – non si esaurisce nella proclamazione della Scrittura all’interno della liturgia, ma comporta un impegno di accompagnamento nell’educazione alla fede di piccoli e grandi e l’essere partecipi dell’annunzio missionario del Vangelo a quanti ancora non lo conoscono”. Monsignor Gianotti ha rilevato come il “dar voce” alla Scrittura “non sia per noi solo qualcosa da imparare, ma una Presenza da riconoscere e accogliere”. Ed ecco pertanto che il lettore “ci manifesta il Signore qui, presente, che fa appello alla nostra attenzione, al nostro ascolto”. Quando il lettore dà voce alla Parola, “si crea un ‘qui e ora’ irripetibile: qui, adesso, ascolto la voce del Signore; qui, adesso, sono sollecitato a rispondere”.
Al lettore è richiesto di “fare bene” il suo lavoro, il servizio che gli è affidato; gli chiede di prepararsi in modo conveniente. Ma, ha puntualizzato il Vescovo, “è chiaro che la radice fondamentale di questa preparazione è l’ascolto assiduo, profondo, orante della stessa Parola alla quale il lettore dovrà poi prestare la propria voce”. E, rivolto ad Andrea, ha aggiunto: “Solo così la tua voce e la voce del Signore si assomiglieranno sempre più; e così anche tu potrai collaborare al rinnovarsi del miracolo di quella Parola, permettendole di continuare a risuonare in mezzo a noi oggi. E anche tu, secondo la parola dell’Apocalisse, sarai beato come lettore della Parola e strumento di beatitudine per chi ti ascolterà e riconoscerà, nella tua voce, la voce del Signore Gesù, la voce del buon Pastore, che conduce chi la ascolta alla pienezza della vita”.
È seguita la liturgia dell’Istituzione del Lettore, con l’invocazione e la preghiera di benedizione. In ginocchio, Andrea ha poi accolto dalle mani del Vescovo il Libro della Scrittura: “Ricevi il Libro delle Sante Scritture e trasmetti fedelmente la Parola di Dio, perché germogli e fruttifichi nel cuore degli uomini”.
La Messa è proseguita come solito, fino ai ringraziamenti finali e agli applausi per il giovane seminarista. Dopo la benedizione solenne del Vescovo, la foto ricordo e un po’ di festa in oratorio, sempre nel rispetto delle norme antiCovid.