Incontriamo l’assessore all’Ambiente Matteo Gramignoli – come al solito – indaffarato nel suo ufficio. I diversi progetti green del Comune di Crema passano da qui. Censimento arboreo, Bosco del Tempo, ma non solo.
Assessore, ci dica subito come procede il Censimento del patrimonio arboreo della nostra città.
“L’agronomo e i due periti stanno procedendo. Il nostro obiettivo è consegnare alla città, entro la fine del mandato, un Censimento e un’analisi complessivi del patrimonio arboreo di Crema. Che consta di oltre 8.000 alberi, più circa 15.000 piante del Parco del Serio, cui vanno aggiunte tutte quelle private e quelle dei cimiteri comunali, (solo queste altre 600). Il primo elemento emerso dallo studio è che abbiamo un patrimonio giovane, con alberi che hanno in media 20-30 anni d’eta, quindi un’ottima prospettiva. Nel rapporto complessivo, poi, le ‘famose’ 200 piante da abbattere sono in linea con quanto definito dai parametri scientifici. Ogni anno gli studi dimostrano che è necessario sostituire almeno il 3% del patrimonio: Crema è più che in linea con queste proiezioni. Ciò dimostra la sensibilità delle diverse amministrazioni, anche del passato, rispetto alla tematica”.
Con il suo assessorato la sensibilità è aumentata!?
“Stiamo affrontando i temi con un approccio più tecnico e non solo con interventi di facciata o a spot. L’attenzione è dimostrata dallo stesso Censimento, ma anche dal progetto del Bosco del Tempo e della Memoria, oltre che dal piano di ripiantumazione avviato: una tranche in primavera, già ultimata, e un’altra il prossimo autunno. Cento gli alberi già collocati tra viale Santa Maria, parco Bonaldi e via Indipendenza; altrettanti saranno messi a dimora sicuramente ai giardini di Porta Serio in compensazione dei 27 mancanti (ovviamente a seguito anche del progetto di riqualificazione a cura del Fai). Le altre piante, invece, saranno poste in diversi punti della città, sempre colmando i ‘buchi’ creatisi nel corso degli anni e mai sistemati”.
Ha citato il Bosco del Tempo e della Memoria. Ce ne parli.
“Si svilupperà su un’area di via Pandino, che è stata identificata come idonea dai tecnici dell’Associazione Comuni Virtuosi, anche e proprio perché è vicina a una scuola, che sarà coinvolta nella gestione. Si tratta di uno spazio di 5.000 mq che sfrutteremo al meglio. Pianteremo alberi di nocciolo, melo, pero, albicocco e ciliegio in uno spazio chiamato bosco dei frutti antichi, mentre al centro svetterà un grosso Albero della Memoria, un Prunus avium. Non mancheranno gli alberi degli strumenti musicali: platano, tiglio, Frassino, acero dei Balcani, acero montano e di nuovo il pero, così come altri arbusti, rose, fiori, valorizzando anche gli esemplari di alberi esistenti. Sarà un parco libero e nel progetto di gestione, come detto, la scuola sarà coinvolta, ad esempio, nella raccolta della frutta”.
Un progetto impegnativo, ma che darà grosse soddisfazioni…
“Senz’altro. Per motivi diversi è da circa due anni che siamo all’opera. Il progetto ha un significato culturale e ambientale importantissimo, ancor più dopo quest’anno. Ecco perché oltre alla connotazione del tempo abbiamo aggiunto quelle della memoria e della musica. Il grande albero centrale verrà proprio battezzato come Albero della Memoria, a testimonianza e ricordo di quanto accaduto in quest’ultimo anno con la pandemia. Dominerà tutto il bosco. I dettagli tecnici sono alle fasi conclusive. Dopo l’estate inizieranno i lavori di realizzazione, con piantumazione degli alberi in autunno. Ricordo che il parco sarà dotato di impianto idrico, elettrico, pergole e recinzioni”.
Ambiente e rifiuti. Anche in città una piaga. Vero?
“Proprio così. Una partita che ci impegna tantissimo in termini di personale, con il coinvolgimento di Linea Gestioni, del nostro agente ambientale, il coordinamento di assessorato e ufficio Ambiente e il supporto della Polizia Locale. Purtroppo l’abbandono, specie nel periodo estivo, s’intensifica a livello generale, ce lo confermano pure i colleghi delle città vicine.
A volte anche solo depositare un sacchetto di indifferenziata domestica nei pressi di un cestino, oltre a rendere il contenitore inservibile al suo scopo, crea diversi problemi. Io parlo di ‘incivili volontari’, i cittadini che lasciano i rifiuti in giro, e ‘incivili involontari’, ad esempio i corvi che in settimana, in via Pagliari, hanno preso di mira sacchi abbandonati spargendo rifiuti e scarti ovunque. Una situazione spiacevole, senza contare l’eventuale aggravio di costi per la comunità. Invito i cremaschi al rispetto, e a segnalare i casi cui assistono”.
Intanto è in fase di definizione un progetto molto interessante a scavalco tra Ambiente e Mobilità, ma l’assessore mantiene lo stretto riserbo.