EX TRIBUNALE – Partiti i lavori per farne un centro vaccinale massivo

Mentre prosegue la somministrazione dei vaccini a insegnanti/personale scolastico e over 80, sono cominciati in settimana gli interventi di sistemazione per trasformare l’ex tribunale cittadino in un hub vaccinale, tra i Centri lombardi per la vaccinazioni di massa della popolazione di Crema e del territorio. Come si ricorderà il Piano regionale per questa sede prevede una dozzina di postazioni, in grado di somministrare 2.700 dosi al giorno.
L’associazione temporanea di imprese che s’è formata è al lavoro per le opere edili, idrauliche ed elettriche necessarie. Entro fine marzo il tribunale sarà pronto, addirittura qualche giorno prima della fine del mese, si dice entro il 26. Una volta conclusi questi interventi alla struttura, l’Asst “Ospedale Maggiore” porterà nell’immobile con le attrezzature del caso. Tra i lavori di manutenzione, la sistemazione e verifica dell’ascensore, la creazione di un impianto di riscaldamento/raffrescamento e quella dei percorsi e degli spazi vaccinali, fino alle pulizie finali. I servizi igienici non mancano.
In ogni caso non si partirà “da zero”: l’ex tribunale, infatti, venne impiegato un anno fa circa come centro logistico per l’ospedale da campo allestito dell’Esercito Italiano nel parcheggio davanti al parcheggio del Pronto Soccorso del nosocomio cittadino. L’ex palazzo di giustizia – dove l’amministrazione Bonaldi vorrebbe in futuro collocare l’ormai celebre PreSST (Presidio socio sanitario Territoriale) – gode di un’ottima posizione rispetto all’ospedale e di un ampio parcheggio, che ne fanno struttura idonea, anzi perfetta, per essere, appunto, centro vaccinale di massa.
Nel frattempo, è stato aperto in settimana il punto vaccinale allestito dall’Asst all’interno dell’ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda. In città, invece, hanno ottenuto il benestare della Regione anche la Fondazione Benefattori Cremaschi e la Sanitas di via stazione, che saranno quindi anch’essi Centri vaccinali massivi, aggiungendosi agli altri del territorio. Resta solo l’incognita legata all’approvvigionamento nazionale di vaccini.