FOIBE – Una pagina di storia per troppo tempo censurata. Commemorazione alla lapide

Poco fa la posa di una corona d’alloro presso il monumento di piazza Istria e Dalmazia, che intende ricordare il dramma dell’esodo giuliano-dalmata e l’orrore delle foibe.
Il 10 febbraio di ogni anno ricorre infatti la Giornata del Ricordo, istituito con una legge del 2004, che ha posto fine a silenzi durati troppo a lungo su una pagina tragica della nostra storia, colpevolmente stralciata dalla coscienza collettiva.
“Imbarazzi politici per la orrenda gestione internazionale delle questioni relative al confine orientale, la pesante eredità del Fascismo che in quei luoghi distrusse le basi della convivenza tra culture, una malintesa realpolitik legata collocazione internazionale della federazione Jugoslava, cospirarono a oscurare, per anni, la tragedia consumatasi nelle regioni giuliano dalmate, a cominciare dai primi anni ’40, ma con particolare veemenza in due terribili stagioni, quella del ’43 e del ’45 e oltre”, ha riflettuto il sindaco.
“Un’epurazione voluta per eliminare le presenze italiane che avrebbero potuto mettere in discussione il controllo da parte dell’esercito di Tito; un disegno che, come in tutti i totalitarismi, utilizzò la nazionalità e le etnie per realizzare i propri fini di prevaricazione”, ha aggiunto Stefania Bonaldi. Al suo fianco per la deposizione la presidente del Comitato di promozione dei Principi della Costituzione Italiana, Graziella Della Giovanna, e il presidente del Comitato di coordinamento Associazioni Combattentistiche, d’Arma, di Servizio e di Categoria di Crema, Fabiano Gerevini.
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