Intervista a Simone Beretta (FI): “Il sottopasso non basta”

Beretta - Forza Italia

Ritiene che la Giunta non sia stata spesso all’altezza della situazione e che il sottopasso di Santa Maria non basti a riequilibrare le cose. Simone Beretta (FI), come al solito, va al nocciolo delle questioni. Lo abbiamo intervistato.

Politicamente cosa si aspetta Beretta dal nuovo anno?

“Evidentemente mi aspetto il meglio per la mia città. Ma se il meglio deve dipendere da questa amministrazione comunale a guida Bonaldi non sono tranquillo. E non per quello che potranno fare nell’ultimo anno del loro mandato, ma perché la memoria mi induce a ritenere che nei nove anni precedenti poco sia stato disegnato in termini strategici per lo sviluppo della nostra città e del nostro territorio. Questa amministrazione se va bene, e me lo auguro, chiuderà realizzando il sottopasso di Santa Maria; anzi lo realizzeranno le Ferrovie con i soldi della Regione Lombardia, a guida centrodestra, e con poco esborso da parte del Comune. Giusto per mettere i puntini sulle i. E anche per affermare che l’opposizione costruttiva delle minoranze non ha mai interferito negativamente rispetto a un obiettivo condiviso sin dal principio.
Così vero, che è stato proprio l’ultimo Pgt approvato dalla Giunta Bruttomesso a prevedere il varco entro il quale sarebbe andato a realizzarsi il sottopasso di Santa Maria. Comunque per chi vuole credere alla buona fede del centrodestra, fosse stato riconfermato il sottopasso lì ci sarebbe stato già da qualche anno”.

Insomma, consigliere, nessuno sconto per questa amministrazione?

“Il gruppo di Forza Italia, certamente io, è stato accanto al sindaco rispetto al riassetto delle partecipate, le è stato accanto per la difesa dell’unità del territorio cremasco, per quella dell’autonomia dell’ospedale ‘Maggiore’ e per diverse altre cose. Mi consenta, però, per quanto riguarda le società partecipate dal Comune: l’amministrazione non ha fatto altro che mettere in campo quello che a suo tempo era già stato deciso dal ‘governo’ del Cda di Scrp a maggioranza centrodestra. Quello che per me personalmente è stato inaccettabile da parte di questa amministrazione è relativo al fatto che quando loro prendono una posizione pubblica, casomai poco meditata, non hanno più la forza di fare marcia indietro. Un orgoglio che li ha portati nel corso di questi anni a commettere una serie di errori per non parlare di erroracci”.

Quali i principali a suo parere?

“Potrei citarne molti, mi limito ai tre macroscopici: Crema 2020, l’appalto della piscina e quello dei parcheggi. Ma le garantisco che l’elenco potrebbe essere lunghissimo. Non lungo, mi ripeto, lunghissimo. E pensare che in ognuna di queste circostanze, come in tante altre, se solo si fosse fidata dell’apporto costruttivo delle minoranze e del gruppo di FI avrebbe certamente evitato una serie di scivoloni amministrativi”.

Crema 2020
Una slide della conferenza in streaming per la presentazione dei lavori che porteranno all’eliminazione del passaggio a livello di viale S.Maria della Croce

Ha letto le interviste di fine anno del sindaco Bonaldi?

“Non solo le ho lette, ma dai commenti che ho ascoltato e che condivido, l’impressione che ne è uscita è quella di un sindaco che ha tirato i remi in barca. È parso evidente a tutti che questa amministrazione, anche se il merito non è solo suo, stia attendendo il sottopasso come manna dal cielo per non restare davvero a mani vuote”.

In questo nuovo anno ha delle proposte da mettere sul piatto?

“Così come sono riuscito a far intervenire tutto lo scibile politico rispetto alla proposta della fusione per incorporazione della Fondazione Opera Pia Marina nella Fbc, argomento su cui tornerò nelle prossime settimane, oggi lancio un nuovo sasso in piccionaia, rispetto a cui spero il dibattito politico possa cominciare a ragionare. Parlo a titolo personale, senza Cremaesprimere giudizi verso nessuno rispetto al passato. Credo sia arrivato il momento che il Comune di Crema chieda in comodato d’uso gratuito per il tempo più lungo possibile gli ‘Stalloni’ (spero 40 anni più 40). La città non merita più di avere al suo interno una ferita che può essere rimediata.
Lo dico perché su questo, nel tempo, potremmo intervenire con soldi nostri, con fondi regionali o, magari, un domani, con un finanziamento della Fondazione Cariplo. È chiaro che si tratta di un’idea, rispetto alla quale, però, a breve mi auguro di poter mettere sul tavolo una proposta organica su cui riflettere tutti insieme. Credo che la Regione possa solo apprezzare un’ipotesi del genere”.