Contro la condanna di Ousseynou Sy a 24 anni di carcere, per aver dirottato e dato alle fiamme il 20 marzo 2019 il bus con il quale avrebbe dovuto riportare a scuola gli alunni di due classi della media Vailati di Crema e i loro professori, sono arrivati i ricorsi in appello. La Corte d’Assise di Milano, oltre a ritenere l’autista colpevole dell’atto terroristico con il quale il senegalese avrebbe voluto ‘far sentire’ la voce dei bambini morti in mare a quella parte di politica italiana che lui riteneva essere indirettamente responsabile di quelle tragedie, ha imposto al Ministero dell’Istruzione e ad Autoguidovie, azienda della quale Sy era dipendente, il pagamento di una provvisionale risarcitoria a bambini, docenti e famiglie pari a 2 milioni di euro.
I ricorsi in appello sono tre. Il legale di Sy ha chiesto la riduzione della pena. Autoguidovie e Miur non ritengono di dover pagare i risarcimenti non sentendosi responsabili di negligenze in merito alla custodia degli alunni o alla prevedibilità di un atto di simile portata. Il Ministero chiede, quantomeno, che l’aspetto economico venga ridefinito. Si profila un procedimento piuttosto articolato.