A causa delle norme restrittive in vigore sono molte le incognite concernenti il mese di dicembre, troppe… a tal punto che dirigenza e staff della Fondazione San Domenico, in particolare il comitato e i collaboratori, hanno preferito posticipare la nuova mostra storico-artistica che, da calendario, doveva essere inaugurata sabato 5 dicembre, alla primavera prossima (13 marzo-25 aprile 2021).
La ricerca, lo studio, la raccolta di prestigioso materiale espositivo è iniziata da mesi e sarebbe quasi pronta ma: “Preferiamo allestirla a uso e fruizione non solo dei cremaschi, ma anche dell’ampio flusso turistico che sempre ha attirato e che, auspichiamo, possa tornare in primavera” confermano dal San Domenico. Fra queste attese tuttavia emerge una certezza, la realizzazione del catalogo-libro, strenna per il Natale 2020 che è in corso di pubblicazione e che sarà presto disponibile presso la Libreria Cremasca, la libreria La Storia, alla Pro Loco e presso la segreteria della Fondazione, in via Verdelli (costo 25 euro). Le quasi 200 pagine di questo ulteriore, generoso e prezioso contributo alla storia cremasca, originale e unico nella sua essenza che si riveste di curiosità, comprendono, inevitabilmente, l’ex convento di San Domenico, ora sede della Fondazione, della Civica Scuola di Musica L. Folcioni e dell’omonimo teatro cittadino.
“Crema curiosa”: una passeggiata in città e nei suoi dintorni
Quest’anno il lavoro di ricerca e arricchimento di alcuni aspetti poco noti della storia cremasca hanno portato alla realizzazione della mostra Crema curiosa, storie di donne, madonne, santi e cavalieri, omonimo titolo del relativo catalogo, nella cui introduzione, il presidente della Fondazione San Domenico Giuseppe Strada, così scrive: “Dopo un lungo periodo di chiusura, cupo, spesso molto doloroso, avevamo bisogno tutti di un po’ di leggerezza, di stimoli curiosi, di qualche sorriso. Curiosità e leggerezza: queste le nuove parole magiche su cui ci siamo concentrati. E, lavorando e cercando, abbiamo potuto scoprire nuovi aspetti della nostra città. Quasi ogni angolo, quasi ogni via, quasi ogni palazzo, del centro storico o dei quartieri, racconta storie, personaggi, fatti interessanti, meraviglie d’arte, episodi curiosi che contribuiscono, tutti insieme, a disegnare l’essenza e l’anima della città. Abbiamo così scelto il filone da seguire per progettare questa nuova impresa. Ci siamo detti: parleremo della Crema Curiosa, racconteremo le storie della città e dei suoi personaggi, descriveremo i palazzi, le chiese e i conventi, i quartieri con i loro abitanti e le loro avventure. Inviteremo il visitatore, e anche il nostro lettore, a seguirci in una passeggiata in città e nei suoi dintorni: qui è nata una storia, là c’è un angolo curioso, più avanti è avvenuto un miracolo, in questo quartiere ha abitato quello strano personaggio, là ancora c’era una chiesa, un convento soppresso, un palazzo. Non ci siamo posti limiti temporali: i nostri racconti spaziano dal 1200 ai tempi nostri, parlano di santi e di miracoli, ma anche di derelitti e di ‘case chiuse’. Il percorso tracciato parte, naturalmente, dal San Domenico, per proseguire verso piazza del Duomo, e poi le vie interne al centro storico, il Sant’Agostino, San Giacomo, via Kennedy, SS. Trinità, via Verdi con gli Stalloni. Ma poi si esce dal centro storico: i quartieri di Santa Maria e dei Sabbioni. E poi ancora storie dal territorio, per parlare delle sue acque e di tradizioni ancora vive. Per tornare infine in Crema, in piazza Garibaldi, là dove un tempo sorgeva il Castello di Porta Serio e oggi ha sede la Banca Cremasca e Mantovana, che ci ha messo a disposizione, per la mostra, i capolavori d’arte custoditi tra le sue mura. Ed è proprio ammirando questi capolavori che terminerà il percorso che proponiamo”.