Coronavirus – Controlli delle Forze dell’Ordine: una denuncia e tre attività chiuse

Foto di repertorio

La Prefettura lo aveva anticipato chiedendo alle Forze dell’Ordine massimo controllo del rispetto delle norme utili a contrastare il diffondersi del contagio da Covid-19. Così è stato, e così sarà. Dopo i giovani multati in Largo Falcone e Borsellino a Crema per mancato uso delle mascherine e violazione delle norme sul distanziamento, anche a Rivolta d’Adda e Bagnolo Cremasco sono arrivati i primi provvedimenti amministrativi e penali.
I Carabinieri della Stazione di Rivolta D’Adda, nell’ambito dei servizi perlustrativi per il controllo del territorio anche finalizzati al controllo del rispetto delle normative introdotte sia dal Governo con specifici Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri sia dalla Regione Lombardia con specifiche ordinanze, hanno provveduto alla chiusura di tre esercizi pubblici contestando le dovute violazioni amministrative con la chiusura dell’attività per giorni 5 per due di questi e 4 per il terzo. Nel corso dello stesso servizio sono state contestate violazioni amministrative a tre cittadini italiani, tra i 24 e i 44 anni, e a due cittadini romeni, di 30 e 34 anni, tutti residenti ad Agnadello. Queste cinque persone hanno creato assembramento davanti a un bar e per tale ragione sono state multate.
A Bagnolo Cremasco, invece, i militari dell’Arma hanno deferito un 18enne per la violazione della quarantena fiduciaria impostagli dall’autorità sanitaria. I militari, dopo aver fermato un’autovettura con a bordo quattro giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni, da controlli effettuati hanno potuto infatti appurare che il più grande dei quattro risultava in quarantena fiduciaria per essere stato in contatto stretto con persona positiva al Covid-19. Alla fine degli accertamenti il neomaggiorenne è stato quindi denunciato per la violazione al protocollo sanitario. Gli altri tre ragazzi in macchina con lui sono stati invece informati sulla necessità di rimanere a casa e segnalati all’A.T.S. per l’attivazione del previsto protocollo sanitario.