Home Chiesa Papa Francesco: “L’amore per il prossimo è fatto di vicinanza, ascolto e...

Papa Francesco: “L’amore per il prossimo è fatto di vicinanza, ascolto e condivisione”. A novembre Concistoro per 13 nuovi cardinali

papa francesco

“C’è gente che cerca di compiere i comandamenti in modo ansioso o forzato, e Gesù ci fa capire che la vita morale e religiosa non può ridursi a un’obbedienza ansiosa e forzata, ma deve avere come principio l’amore”.
Lo ha detto il Papa prima dell’Angelus in piazza San Pietro, ribadendo che “l’amore deve tendere insieme e inseparabilmente verso Dio e verso il prossimo”: “Questa è una delle principali novità dell’insegnamento di Gesù e ci fa capire che non è vero amore di Dio quello che non si esprime nell’amore del prossimo; e, allo stesso modo, non è vero amore del prossimo quello che non attinge dalla relazione con Dio”.
“L’amore per Dio si esprime soprattutto nella preghiera, in particolare nell’adorazione. Noi trascuriamo tanto l’adorazione a Dio. Facciamo la preghiera di ringraziamento, la supplica per chiedere qualche cosa…, ma trascuriamo l’adorazione. È adorare Dio proprio il nocciolo della preghiera. E l’amore per il prossimo – ha aggiunto Francesco -, che si chiama anche carità fraterna, è fatto di vicinanza, di ascolto, di condivisione, di cura per l’altro. E tante volte noi tralasciamo di ascoltare l’altro perché è noioso o perché mi toglie del tempo, o di portarlo, accompagnarlo nei suoi dolori, nelle sue prove… Ma troviamo sempre il tempo per chiacchierare, sempre! Non abbiamo tempo per consolare gli afflitti, ma tanto tempo per chiacchierare. State attenti!”.
Per il Santo Padre, “la verifica del nostro cammino di conversione e di santità è sempre nell’amore del prossimo. Questa è la verifica: se io dico ‘amo Dio’ e non amo il prossimo, non va. La verifica che io amo Dio è che amo il prossimo”.

13 nuovi cardinali

concistoroPapa Francesco, nel corso dell’Angelus di oggi, ha annunciato un Concistoro il 28 novembre per la creazione di 13 nuovi cardinali. Tra questi, sei sono italiani. Ecco l’elenco delle future porpore: mons. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi; mons. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi; mons. Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali (Ruanda); mons. Wilton D. Gregory, arcivescovo di Washington; mons. Jose F. Advincula, arcivescovo di Capiz (Filippine); mons. Celestino Aós Braco, arcivescovo di Santiago de Chile; mons. Cornelius Sim, vescovo titolare di Puzia di Numidia e vicario apostolico di Brunei; mons. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino; fr. Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi. Insieme ad essi, unisce ai membri del Collegio Cardinalizio: mons. Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo emerito di San Cristobal de las Casas (Messico); mons. Silvano M. Tomasi, arcivescovo titolare di Asolo e nunzio apostolico; padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia; mons. Enrico Feroci, parroco a Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva. “Preghiamo per i nuovi cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, mi aiutino nel mio ministero di Vescovo di Roma per il bene di tutto il Santo Popolo fedele di Dio”, ha concluso il Papa.

L’appello su scontri in Nigeria

“Seguo con particolare preoccupazione le notizie che giungono dalla Nigeria, circa gli scontri violenti avvenuti di recente tra le Forze dell’ordine e alcuni giovani manifestanti. Preghiamo il Signore affinché si eviti sempre ogni forma di violenza, nella costante ricerca dell’armonia sociale attraverso la promozione della giustizia e del bene comune”. Lo ha detto il Pontefice dopo l’Angelus.