CREMA – Ieri al Parco Bonaldi la presentazione dell’ultimo libro di Alice Basso

Per la rassegna Scrittori al Parco, presso il Bar Parco martedì 25, a partire dalle ore 21, è intervenuta la scrittrice Alice Basso che, intervistata da Lorenzo Sartori (organizzatore degli incontri letterari De Genere), ha presentato il suo ultimo libro Il morso della vipera, edito da Garzanti. L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Crema e si inserisce in quel Patto per la lettura che ha portato Crema a ottenere il riconoscimento di Città che legge; ha introdotto l’incontro Simona Lunghi della libreria La storia, curatrice dell’iniziativa. 

L’ultimo libro della giallista Basso si discosta dalla serie dedicata all’investigatrice Vani Sarca, personaggio dall’evidente vena sarcastica; l’Anita Bo protagonista del nuovo libro è invece “tutto ciò che la scrittrice vorrebbe essere, a partire dalla sua straordinaria bellezza” ha commentato con ironia Basso. Diverso anche il periodo di ambientazione della vicenda di questa nuova pubblicazione che potrebbe essere definita una commedia storica… Nel 1935 a una bella ragazza di vent’anni veniva chiesto solo di essere bella, sposarsi  – possibilimente ‘bene’ – fare figli, essere una brava massaia e nulla più. Ad Anita questo ruolo risulta decisamente troppo stretto: chiede e ottiene dal suo bel fidanzato di rimandare le nozze almeno di 6 mesi per vivere, almeno un po’, da donna indipendente che lavora e che provvede a se stessa. E cosa potevano fare le donne  nel 1935? Operaie, contadine, cameriere, maestre e, quando si era fortunate e brave, le dattilografe! “In effetti il ruolo di dattilografa è stato importante per l’emancipazione femminile  – ha chiarito la scrittrice – in quanto permetteva di entrare in azienda, in società, di ricoprire un compito ritenuto importante; sono state le dattilografe a entrare negli uffici, vicino alle stanze dei bottoni”. Sartori ha richiamato poi l’attenzione della vulcanica autrice, simpaticissima nel suo narrare, sulle tematiche a lei care: oltre alla figura della donna, anche la società nel periodo fascista e le caratteristiche del genere giallistico.

“Il 1935 è stato un anno di transizione per il regime – ha chiarito Basso –. Abbandonato il ruolo ‘squadrista’ dei primi anni il partito propagandava più che altro le sue istanze coloniali (la guerra di Etiopia iniziò a fine anno). Per chi viveva la sua quotidianità, la percezione della pericolosità del regime in quell’anno rimaneva sullo sfondo”. Basso si è poi soffermata sulla letteratura gialla in epoca fascista: “Se si trattava di traduzioni dei noir americani era necessario apportare modifiche; ad esempio un criminale italoamericano doveva diventare irlandese!”. E il ruolo di Anita è proprio quello di ribattere i gialli americani, tasto dopo tasto… Una serata vivace e coinvolgente, per altro partecipatissima da un numeroso pubblico che ha potuto anche approfittare della presenza del Fai – Delegazione di Crema e firmare per il riconoscimento dei Giardini Pubblici di Porta Serio come Luogo del cuore.

Tanti i motivi per leggere anche questo bel libro della Basso e, per chi non la conoscesse, scoprirne l’intera produzione!