Processo Sy – Domani la sentenza; per la difesa l’autista non voleva incendiare il bus

È programmata per domani l’ultima udienza del processo a Ousseynou Sy, autista senegalese di 48 anni che il 20 marzo del 2019 sequestrò, sul bus con il quale doveva riportarli a scuola, cinquanta studenti, due insegnanti e una bidella delle scuole medie Vailati di Crema. Deve rispondere di sequestro aggravato da finalità terroristiche e, tra l’altro, di lesioni volontarie. L’imputato parlerà dalla Corte d’Assise di Milano poco prima che questa si ritiri in camera di consiglio per il verdetto.

Ieri la difesa ha chiesto di ridurre i capi di imputazione, per i quali il pubblico ministero ha chiesto 24 anni di carcere, derubricando la finalità terroristica e la volontarietà delle lesioni. Secondo la ricostruzione del legale di Sy l’incendio non sarebbe stato provocato dal suo assistito bensì da un cortocircuito dell’impianto elettrico del pullman consequenziale all’urto con l’auto delle forze dell’ordine e con il guard rail in quel di San Donato, dove il mezzo è stato bloccato. Il fatto che l’autista avesse cosparso di benzina il bus è stato classificato dall’avvocato Giovanni Garbagnati come un gesto per assicurarsi un lascia passare verso le Forze dell’Ordine. In merito alla perizia psichiatrica, che ha attestato come Sy fosse capace di intendere e di volere al momento dell’azione delittuosa, è stata chiesta una integrazione.

Domani la deposizione dell’imputato e la sentenza.