Un “web-pressing” parlamentare di successo lunedì scorso alle ore 12.45 l’hanno organizzato le 50 associazioni non profit dell’appello pro-paritarie (Comitato POLIS PRO PERSONA), da Ricostruire e dal Forum delle Associazioni Familiari. Un’iniziativa partita dopo l’SOS lanciato dal settore scolastico: con l’attuale crisi e con l’esiguità delle risorse stanziate dal Decreto Rilancio, il 30% delle scuole paritarie potrebbe non riaprire a settembre. Il tam tam è stato “virale”, con oltre 2.500 iscritti al webinar e migliaia collegati in piattaforme Facebook.
L’impegno condiviso è stato quello di non discriminare le scuole pubbliche paritarie, perché preservare il baluardo del pluralismo scolastico in Italia non è tema della maggioranza o dell’opposizione, ma della democrazia in quanto tale.
La risposta dei gruppi parlamentari è stata davvero straordinaria e nei prossimi giorni se ne potrebbe occupare direttamente la conferenza dei capigruppo. Il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati in una lettera alle associazioni ha spiegato che “oggi più che mai è necessario dimostrare che scuola statale e scuola paritaria non sono l’una alternativa dell’altra, ma uno strumento unico per un’offerta formativa sempre più ricca”.
“Non riesco a capire – ha dichiarato il deputato della Lega Giorgetti – come, su 55 miliardi investiti in termini di spesa sul decreto-legge, non se ne siano trovati 400-500 milioni per garantire la libertà e la parità per i nostri ragazzi.” “Quella per le paritarie – ha aggiunto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera – è una grande battaglia di libertà, non è solo una questione economica. Parliamo di 12mila scuole, di 160mila persone che ci lavorano e di 1 milione di studenti. Forza Italia ha presentato emendamenti per un fondo straordinario per le paritarie da 500 milioni, per prevedere la detraibilità delle rette scolastiche, per più fondi agli alunni disabili.”
Per Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, “il nostro impegno è convinto da sempre sulle scuole paritarie. Chiediamo che sia destinata alle paritarie una parte importante degli 800 milioni che sono nella diretta disponibilità dei gruppi parlamentari”. Per Stefano Lepri, delegato di Graziano Del Rio (Pd), la questione paritarie non va affrontata in una logica maggioranza/opposizione e le proposte del mondo associativo devono essere considerate dal Parlamento in quanto tale.
“Il settore delle paritarie è fondamentale per il nostro sistema di istruzione – ha affermato di seguito la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani – e includeremo i rappresentanti delle scuole paritarie nei tavoli regionali che verranno attivati nei prossimi giorni. Bisogna sostenere le paritarie per riavviare in piena sicurezza e in presenza l’anno scolastico che ci aspetta. Il sostegno a queste realtà è doveroso per garantire il diritto all’istruzione”.
Per la vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera, Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), occorre “combattere a difesa della libertà educativa e scongiurare in ogni modo che le scuole paritarie possano chiudere.” Stefano Fassina (LEU), da parte sua, ha evidenziato che con l’intervento di sr Anna Monia Alfieri, in commissione Bilancio sono chiari i termini della questione, pertanto ha auspicato che il Parlamento si ponga in una prospettiva di riparazione dei danni, senza frapporre condizioni.
Piero Fassino (Pd) ha coraggiosamente proposto di “raddoppiare gli stanziamenti attuali e allargare la cassa integrazione fino ad agosto per tutti gli insegnanti delle scuole paritarie”, mentre Tiziana Drago (5Stelle) ha suggerito di utilizzare con maggiore decisione lo strumento del credito d’imposta.
Per una volta la libertà di educazione – ben sintetizzata dall’intervento della senatrice Udc Paola Binetti – è sembrata un “diritto” capace di mobilitare società civile e politica all’unisono. La senatrice ha rilanciato il diritto all’istruzione come il diritto alla cura senza alcuna discriminazione economica. Forte della propria esperienza nel campo sanitario, ha riproposto l’unica soluzione che ormai incontra la più ampia trasversalità scientifica e politica, introdurre i costi standard di sostenibilità per allievo.
Tutti i rappresentanti politici hanno preso l’impegno di uno stanziamento molto più importante per le scuole pubbliche paritarie nel decreto Rilancio. Si è puntato a ottenere almeno 300 milioni per le scuole dell’infanzia e almeno il credito di imposta per le rette per quelle del ciclo primario e secondario, oltre che un incremento significativo dei relativi fondi stanziati nel decreto Rilancio.
All’incontro hanno preso parte anche Luigi Morgano (FISM – Agorà per la parità), Suor Monia Alfieri (USMI), Stefano Parisi (RICOSTRUIRE), Gigi De Palo (Forum Famiglie), Alfredo Mantovano (Centro Studi Livatino), Massimo Gandolfini (Family Day).
Sr Anna Monia Alfieri con il suo intervento, sempre chiaro ed efficace, ha ricordato che da martedì 9 giugno è iniziato l’iter per la conversione del DL Rilancio in legge. “Questa è l’unica chance che il Governo, nelle sue aree più sensibili (che ringraziamo), ha per votare sì agli emendamenti dell’opposizione e viceversa.” L’auspicio è che voti gli emendamenti una maggioranza politica; in caso contrario il voto positivo di PD, Italia Viva, Gruppo Misto, Forza Italia, FDI, Lega, UDC-NCI e di qualche membro di LEU e di 5Selle potrebbe portare all’approvazione.
In merito sr Anna Monia è fiduciosa e ricorda che insieme si sta riscrivendo la storia e l’ultimo capitolo del libro Autonomia, Parità e Libertà di scelta educativa.
Intanto lancia il prossimo appuntamento flash mob promosso da alcune associazioni in piazza Montecitorio, giovedì 18 giugno, alle ore 14,30.