All’omelia, commentando il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima che narra la Trasfigurazione di Gesù, mons. Gianotti ha fatto ovviamente riferimento alla situazione nella quale ci troviamo: “Non sappiamo ancora bene quali passi fare per non spegnere la vita delle nostre comunità: siamo in cammino verso l’ignoto, puntiamo sulla parola del Dio fedele. Andiamo avanti, comunque, con la convinzione che qualche raggio di luce lo possiamo intravvedere per trovare la strada nel nostro buio. La Trasfigurazione è stato proprio questo: Gesù in cammino verso la Pasqua, sente le tenebre che si avvicinano, ma Dio gli fa brillare quella luce che gli dice come il cammino che sta compiendo è destinato alla vita e non alla morte, alla pienezza e non al fallimento.” E ha invitato ciascuno a ritrovare nella memoria, quando il Signore ha fatto brillare in noi una luce che ci ha tracciato il cammino.
Un’altra indicazione il Vescovo l’ha presa dalla parola che gli apostoli si sentono rivolgere: “Questi è il mio figlio amato, ascoltatelo!” “Nei Vangeli – ha detto – l’unica parola che Dio ci dice è: Guardate a Gesù Cristo, ascoltate lui, camminate nella sua vita: Dio ci ha già detto tutto nel suo figlio Gesù. Se in questi giorni ci chiediamo che cosa ha Dio ha dirci in questa situazione per vivere questi momenti difficili, Dio ce l’ha già detta questa parola: è Gesù Cristo. E allora possiamo prenderci l’impegno di leggere ogni giorno qualche versetto del Vangelo: quella parola che abbiamo sentito tante volte, forse oggi può dirci qualcosa di nuovo. E certamente ci sentiremo dire quello che Gesù nel Vangelo di oggi dice ai discepoli: Non temete.”
Mons. Gianotti, infine ha detto che “possiamo essere noi chiamati a diventare luce per qualcun altro, strumenti di incoraggiamento, di sostegno, di orientamento. Sono chiamati ad esserlo i genitori nelle loro famiglie, ma tutti abbiamo persone a cui possiamo dare un raggio di luce che trasfigura questo momento difficile. Viviamo questo tempo di Quaresima nella certezza che la Pasqua sarà per tutti noi momento di risurrezione e di vita nuova.”
Al termine dell’Eucarestia il vescovo Daniele ha fatto riferimento all’ultimo decreto emesso dal governo la notte precedente che istituisce nuove misure di sicurezza particolarmente forti per la regione Lombardia e altre 11 provincie dell’Italia. Dal punto vi sta pastorale vi si trova una cosa spiacevole: la proibizione della celebrazione anche dei funerali. “Manderò ai sacerdoti – ha detto – le indicazione che cosa fare, certo almeno al momento della sepoltura assicuriamo la presenza del sacerdote per la preghiera e la benedizione della salma e per parole di fede e conforto ai familiari.” Ma nonostante tutte le limitazioni, i luoghi di culto possono rimanere aperti, osservando tutte le precauzioni già indicate, il Vescovo ha quindi rivolto l’invito a recarsi nelle chiesa per un momento di preghiera personale davanti al SS. Sacramento.
LETTERA AI SACERDOTI
IL vescovo Daniele ha inviato subito dopo la Messa la seguente lettera ai sacerdoti della diocesi: