Crema Veneziana, momenti di vita, di storia e di arte la mostra in corso presso la Fondazione San Domenico, sta ottenendo il successo auspicato, registrando una partecipazione che va persino oltre le aspettative. Nello scorso weekend, in soli tre giorni non meno di 250 persone (e non tutti firmano il libro degli ospiti) hanno visitato il doppio allestimento: il percorso storico nelle gallerie ArTeatro e la quadreria in sala Bottesini.
E se le opere esposte sono quadri unici (come quello di Aurelio Buso) e di grande spessore (Lucini incanta) – alcuni mai esposti in pubblico perché di proprietà privata e di Istituzioni Bancarie – che destano comunque interesse, è la raccolta di mappe, informazioni e curiosità (la permanenza di Carlo Goldoni a Crema, la Zecca per battere moneta che la nostra città ebbe, ma anche la nascita della tradizione carnevalesca, sugli echi di quella veneziana, i tessuti e l’economia) che suscita una partecipazione sempre più convinta.
“Abbiamo avuto visitatori da oltre provincia e regione: Como, Lecco, Milano, Cremona, e un nutrito gruppo da Padova, senza dimenticare che spesso i Cremaschi tornano due, tre volte per approfondire questo o quell’aspetto” conferma Claudia Bonomi, sollecita volontaria dello staff organizzativo dell’evento artistico.
Le visite guidate sono state numerose e nel mese di gennaio ve ne saranno altre alle quali partecipare gratuitamente; così se alcune date sono già sold out, altre sono assolutamente da segnare sul calendario per non mancare all’appuntamento (ricordiamo che la mostra rimarrà aperta fino a domenica 26 gennaio).
Sempre alle ore 15 le visite guidate si terranno sabato 18 gennaio 2020, domenica 19 (con un aperitivo e l’intervento musicale di Alessandro Lupo Pasini e Debora Tundo) e sabato 25 gennaio (questa organizzata dalla Pro Loco). Le visite saranno guidate da Vincenzo Cappelli e Cesare Alpini che – come già capitato – si alternano con i gruppi per non sovrapporsi (chi accompagna i visitatori in quadreria mentre l’altra visita si svolge nelle gallerie ArTeatro e viceversa).
Un successo per l’allestimento, per la città, per la nostra storia e – lasciatecelo scrivere – per gli ideatori e organizzatori.
Ricordiamo infine che il catalogo-libro realizzato per la mostra sta andando letteralmente a ruba!