“La Parola di Dio – ha detto il vescovo Daniele – ci invita all’impegno missionario. Ma l’annuncio del Vangelo non sarà una marcia trionfale, ma avverrà nella croce, come è successo per Gesù.
Risvegliare il nostro cuore per la missione – ha continuato – vuol dire far nostro il dinamismo per cui ogni persona conosca il messaggio del Vangelo. La parola di salvezza non la teniamo solo per noi, ma vogliamo comunicarla anche agli altri. Nella missione ci interessa solo Cristo, e non abbiamo nessun interesse personale. Che la beatificazione di padre Alfredo sia inizio di nuove vocazioni missionarie e di un nuovo impegno missionario per tutti noi.”
Al termine della celebrazione il parroco don Elio ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla beatificazione, dal vescovo Daniele a quello del Myanmar, a mons. Rosolino che l’anno prossimo celebrerà la beatificazione di venti martiri del Guatemala, uccisi durante la persecuzione. Al superiore generale del Pime e al pittore Perolini che ha eseguito il quadro posto sull’altare.
Don Giuseppe Pagliari ha ringraziato coloro che in occasione del quarantesimo del martirio, quando era parroco di Ripalta Guerina, gli hanno suggerito di parlare con madre Amina, canossiana a Crema e con il nipote di padre Alfredo. “Mi hanno consegnato delle lettere e le ho trovate molto significative: abbiamo fatto una pubblicazione. Da qui è partito tutto il processo di beatificazione. Tutto è partito da questa piccola parrocchia in occasione del ricordo di un anniversario, poi è diventato diocesano e infine universale.”
Infine ha ringraziato caldamente il nostro giornalista Giamba per la collaborazione e la passione con cui ha seguito il cammino della beatificazione.