Omnicos, fondata nel 1998, è product influencer

Omnicos
Dalla caffetteria con ‘relax area’ alla fitness room (a disposizione 24 ore su 24), per 8.700 metri quadri, di cui 3.000 solo di uffici, due laboratori, un piccolo ristorante privato, un magazzino automatizzato e un design inconfondibile.
La sede di Bagnolo Cremasco della Omnicos è spettacolare sotto ogni punto di vista, inutile negarlo. Inaugurata nel settembre del 2017, entro un paio d’anni vedrà confluire qui tutto il mondo Omnicos. Ovvero 150 persone, tra manager, addetti alla produzione, assistenti e impiegati nel laboratorio di ricerca e sviluppo. Il fatturato annuo, che si punta a incrementare significativamente quest’anno, è di decine di milioni di euro.
Presso la sede di Romanengo, ancora operativa, con la produzione in corso, abbiamo incontrato la proprietà. Prima di conoscere ciò ci ha detto, però, qualche chiarimento.
A Romanengo oggi troviamo il filling e l’assembling (riempimento dei vari trucchi), ma anche il confezionamento finale per la spedizione in tutto il mondo.
Lungo la Paullese, dove hanno trovato spazio anche gli uffici, invece, ci si cocentra sul bulk (semilavorato). Impressionante, nel nuovo headquarter, è il magazzino automatizzato, all’avanguardia e unico nel suo genere. Nella “casa bianca” Omnicos ha sede anche un laboratorio di ricerca e sviluppo. Ma lasciamo spazio a chi di cosmesi vive ogni giorno.
Allora Domenico, le propongo un’intevista ‘popolare’. Parole semplici per far capire a tutti cos’è il mondo della cosmesi. È d’accordo?
“Assolutamente sì. Spesso ci vedono come una realtà a sè, sofisticata, ma è giusto far capire bene cosa facciamo”.
Un paio d’anni fa ci aveva detto che l’85% del fatturato Omnicos proveniva dall’estero e il mercato di riferimento era per voi quello tedesco. È ancora così?
“Ormai si lavora per tutto il mondo: Europa, India, Arabia, America, area, quest’ultima, in rapida crescita. Pensiamo alle fiere. Di recente c’è stata quella di Los Angeles, che sta diventando una delle più interessanti. Il mercato si sta spostando”.
Come e dove, ci spieghi.
“Dando per assodato il rapporto con i grandi brand, che continuano a commissionare ordini importanti, oggi dobbiamo per forza rapportarci anche con gli influencer, che hanno proprie linee a volumi spesso superiori ad alcuni brand storici. Inoltre il mercato è in continua evoluzione per le nuove tendenze che emergono sempre più rapidamente”.
Immagino che i social abbiamo lasciato il segno anche nel vostro mondo?
“Proprio così. I social stanno condizionando profondamente il mercato, con vantaggi e svantaggi del fenomeno. La comunicazione è globale e online il volume di vendita diventa esponenziale. L’e-commerce è uno delle questioni aperte, in evoluzione, con cui ci si deve confrontare per forza, facendo sempre meglio. Oggi il problema è riuscire a produrre in un tempo diventato velocissimo”.
Quali gli effetti negativi?
“Il rovescio della medaglia è la grossa difficoltà a gestire questa volatilità del mercato. Con un clic si compra e chi acquista vuole la merce poco dopo, ma, ribadisco, non è facile avere il prodotto finito da vendere. Addirittura assistiamo a questo paradosso”.
Altre evoluzioni in corso?
“Sta cambiando anche la percezione del prodotto. Una volta si stava a guardare il prezzo, oggi il valore è legato alla comunicazione. In più anche le piattaforme di e-commerce stanno cominciando ad avere le loro linee cosmetiche”.
Abbiamo parlato di fiere. Bologna è sempre Bologna…
“Cosmoprof Bologna rimane l’appuntamento mondiale e più importante, ma anche Los Angeles si sta affermando come la culla degli influencer o indie brands, che stanno sorgendo proprio intorno alla zona di Los Angeles. Alcuni esempi sono Chiara Ferragni, Jeffree Star o Huda Beauty. Anche noi di Omnicos ci stiamo spostando verso questa realtà e ciò sta influenzando anche mercati emergenti”.
Cioè?
“Prendiamo la Cina. Ora non rappresenta più solo un mercato dove andare a comprare, ma anche a vendere, perché le nuove generazioni seguono i nuovi trend”.
Un’ultima riflessione, perché ‘cosmesi’ proprio a qui a Crema?
“Le grandi competenze sono qui. Il mondo cosmetico del nostro territorio è unico. Per aprire aziende nel mondo, in alcuni casi è necessario ‘esportare’ i tecnici cremaschi e tutto il loro bagaglio lavorativo e culturale. Il Cremasco, infine, è molto forte nel prodotto e nella qualità, sin dagli esordi”.