In piazza Garibaldi è un gran fermento. Sono in corso i lavori di riqualificazione che proseguiranno per tutta l’estate e oltre.
Dopo i lavori che hanno interessato i sottoservizi, è stato avviato il cantiere vero e proprio relativo all’intervento di abbellimento e pedonalizzazione. Come era stato annunciato, s’è partiti dal “piasòl” davanti alla chiesa parrocchiale di San Benedetto. In atto c’è la posa delle lastre in pietra che renderanno più elegante anche il sagrato. Quasi completato il tratto davanti ai negozi di fronte alla chiesa. Il progetto persegue gli orientamenti che erano stati annunciati anche in campagna elettorale: la chiusura alle auto della piazza oltre la statua di Garibaldi, il rifacimento generale della pavimentazione con materiali di pregio e alcune modifiche nei parcheggi.
La piazza, insomma, come disse l’assessore Fabio Bergamaschi presentando il progetto un anno fa “recupererà la sua vocazione storica di luogo di aggregazione e commercio”. “La novità è il ritono al buon gusto e alla semplicità del passato, con un look che ritorna all’antico”, ha aggiunto la scorsa settimana da noi intervistato.
Obiettivi nobili, che non hanno comunque mancato di incontrare critiche. Al di là del favore all’intervento della cittadinanza – che l’assessore ci ha garantito esserci – e delle scelte dell’amministrazione Bonaldi, c’è oggi la quotidianità del cantiere.
Più di un cittadino ci ha segnalato “il disagio di passanti e commercianti e il caos che regna in piazza: pur previsto e annunciato, raggiunge livelli incredibili”. Non mancano proposte concrete per migliorare le cose. “Basterebbe poco. Intanto un briciolo in più di comunicazione ai privati e alle attività sulle opere previste nel tal giorno, poi qualche indicazione e cartello per muoversi nelle zone ‘libere’ della giungla che s’è creata. Infine, magari, anche una maggiore presenza da parte degli agenti della Polizia Locale. Dove sono finiti?”. Richieste e quesiti che vale la pena considerare.
Come quello riguardante le numerose beole trovate nel sottosuolo, risalenti all’antica pavimentazione: che fine faranno? Non è possibile reimpiegarle altrove? Sarebbe davvero un peccato smaltirle.