Record di malnutriti in Africa sub-sahariana
La fame acuta aumenta soprattutto nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, dove il livello di malnutrizione raggiunge il 20%. Ma cresce anche in America Latina e nei Caraibi, con una percentuale del 7%. In Asia aumenta nei Paesi più occidentali, con il 12% della popolazione malnutrita.
Un bambino su 7 nasce sottopeso. Secondo il rapporto delle agenzie Onu 1 bambino su 7, pari a 20,5 milioni di bambini, è sottopeso alla nascita. E sono ancora 149 milioni i bambini con un ritardo nella crescita dovuto alla malnutrizione, un dato ancora lontano dall’obiettivo che ci si è dati per il 2030.
Aumentano obesità e sovrappeso tra bambini e adulti
Di contro, continuano a crescere in tutto il mondo i problemi dovuti a obesità e sovrappeso, in particolare tra bambini in età scolare e adulti. Nel 2018, almeno 40 milioni di bambini sotto i 5 anni erano sovrappeso.
Nel 2016, 131 milioni di bambini dai 5 ai 9 anni, 207 milioni di adolescenti e 2 miliardi di adulti erano sovrappeso. Un terzo degli adolescenti e adulti sovrappeso, e il 44% dei bambini tra i 5 e i 9 anni era obeso. “Nei Paesi a basso, medio e alto reddito vivere in condizioni di insicurezza alimentare aumenta il rischio di obesità in età scolare, tra adolescenti ed adulti”, precisa il rapporto.
Le responsabilità dei mercati finanziari
Nelle precedenti edizioni era stato evidenziato come le cause principali dell’aumento dell’insicurezza alimentare fossero i cambiamenti climatici che incidono sulla produzione agricola e l’accesso al cibo, i conflitti, la violenza e le crisi economiche. Quest’anno il report conferma gli stessi motivi sottolineando inoltre la responsabilità dei mercati finanziari, che sottopongono a forte stress le economie più deboli. “La fame è aumentata in molti Paesi dove l’economia rallenta o è in recessione, principalmente in quelli a medio reddito” si legge nel volume -. Inoltre, gli choc economici stanno contribuendo a prolungare e peggiorare la severità delle crisi alimentari, causate principalmente dai conflitti e da eventi climatici estremi”. Il rapporto conclude indicando le politiche necessarie, a breve e lungo termine, per raggiungere gli obiettivi di ridurre l’insicurezza alimentare e la malnutrizione nei contesti di rallentamento o recessione economica. Invita anche a prevenire le disuguaglianze di genere l’esclusione di alcuni gruppi di popolazione.